venerdì 8 aprile 2016
L’iter seguito è stato giudicato da molti oppositori come «irregolare». I vescovi: «Parodia della compassione»
COMMENTA E CONDIVIDI
L’iter per l’approvazione del suicidio assistito in California si è concluso. La legge che permette ai medici di mettere fine alla vita dei loro pazienti senza rischiare incriminazioni entrerà in vigore il 9 giugno prossimo. Nell’ottobre del 2015 il governatore della California, il cattolico Jerry Brown, aveva affermato che non avrebbe posto il veto alla legge, sostenendo il diritto dei cittadini dello Stato, il più popoloso degli Usa, di «decidere in base alla loro coscienza». Ma l’Assemblea legislativa statale aveva approvato la misura durante una sessione speciale, una tattica scelta dai suoi promotori per evitare l’esame del testo in commissione, dove avrebbe incontrato forte opposizione. Per questo l’approvazione è stata ripetuta durante una sessione regolare ieri a Sacramento, sempre senza che la legge abbia seguito l’iter regolare. Il gruppo “Californiani contro il suicidio assistito” ha denunciato ieri l’approvazione della legge attraverso «tattiche controverse». I vescovi dello Stato hanno definito la legge «una parodia della compassione». Questo «cambiamento fondamentale nel rapporto medicopaziente avrà ripercussioni a lungo raggio, in particolare per i più vulnerabili – hanno scritto i vescovi –. Esperti medici ed etici hanno dimostrato che il desiderio di prendere la propria vita è una richiesta di aiuto. Cure palliative di qualità, sostegno spirituale ed emotivo e un rispetto per la dignità umana sono la risposta, non una dose letale di farmaci».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: