giovedì 3 marzo 2016
Potrebbero essere stati uccisi due dei quattro italiani, dipendenti della ditta Bonatti, rapiti in Libia. Lo riferisce la Farnesina, aggiungendo che potrebbe trattarsi di Fausto Piano e Salvatore Failla. ​Facevano parte del gruppo di 4 italiani rapiti nel luglio 2015 nella zona di Mellitah, vicino Tripoli.
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Chi è Fausto Piano? Fausto Piano, 61 anni, originario di Capoterra in provincia di Cagliari. Sposato, lavorava per la Bonatti di Parma dal 1991. Tornato recentemente in Libia, faceva parte del gruppo di 4 italiani rapiti nel luglio 2015 nella zona di Mellitah, vicino Tripoli. Chi è Salvatore Failla? Salvatore Failla, 47 anni, orginario di Carlentini, in provincia di Siracusa. La famiglia su indicazioni della Farnesina preferisce non rilasciare dichiarazioni. Tuttavia lo stesso Salvatore Failla, che da 3 anni si trovava in Libia per lavoro, rispondendo sul suo profilo Facebook ad un amico che gli chiedeva se non fosse impaurito a stare in Libia scriveva: “qualche scontro c’è stato, ma dopo 3 anni ci ho fatto il callo”. Sui motivi che lo spingevano a restare nel Paese africano l’uomo, padre di due ragazze di 22 e 12 anni scriveva: “il lavoro me lo faccio piacere per forza, la famiglia bisogna pure camparla e mi dà modo di togliermi qualche sfizio“. Di cosa si occupa la Bonatti? Fondata a Parma nel 1946 dall’ingegner Saul Bonatti, la holding controllata dall’azionista manager Paolo Ghirelli Bonatti Spa può contare su oltre 6 mila dipendenti in 14 Paesi, dal Messico al Nord Africa, dall’Arabia al Kazakhstan. Circa l’80% del fatturato - circa 740 milioni nel 2014, secondo gli ultimi dati disponibili - viene realizzato fuori dai confini nazionali. Il rapporto con la Libia inizia nel 1979, con la firma del primo contratto per conto dell’Agip. In Libia Bonatti Spa si occupa di assistenza e manutenzione alla stazione di compressione che manda gas in Italia.
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