venerdì 9 gennaio 2015
​I terroristi islamisti che hanno massacrato centinaia di persone in Nigeria, minacciano il Camerun.
Nigeria, il fronte ignorato di Fabio Carminati 
ANALISI Terrore e corruzione, la tragedia di un popolo di Claudio Monici
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Il terrore portato dai terroristi islamisti di Boko Haram dilaga. Gli attacchi contro la città di Baga e i villaggi vicini, nel Nordest della Nigeria hanno provocato centinaia di morti, forse duemila. Diverse chiese sono state date alle fiamme. La gente, terrorizzata, è in fuga. L'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni unite (Unhacr) fa sapere che negli ultimi dieci giorni in Ciad sono arrivati altri 7.300 profughi dalla Nigeria. Anche il Camerun è sotto attacco, ormai da mesi. Nei giorni scorsi un autobus è stato assaltato e 15 persone sono state uccise dai terroristi. Il presidente del Paese confinante con la Nigeria, Paul Biya, ha rivolto un appello alla comunità internazionale per fermare gli estremisti islamici di Boko Haram, dopo che il gruppo jihadista ha minacciato un'escalation di attacchi nel paese africano. "Dal Mali, alla Somalia, fino alla Repubblica Centrafricana, questi terroristi hanno la stessa agenda - ha detto Biya - di fronte ad una minaccia globale serve una risposta globale". Il suo appello giunge dopo che ancora non si è costituita la forza multinazionale annunciata in maggio durante un summit anti Boko Haram a Parigi. Biya è intervenuto dopo un video, diffuso ieri su YouTube, in cui il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, dichiara che il Camerun verrà preso di mira con maggior forza se l'esercito di Yaoundé continuerà a combattere gli jihadisti. "Oh Paul Biya, se non fermerai questo complotto maligno, assaggerai quanto è accaduto in Nigeria... I tuoi soldati non possono nulla contro di noi", ha dichiarato Shekau in arabo.
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