lunedì 24 agosto 2015
​Un nuovo incendio ha distrutto una struttura in allestimento nel Baden Wuerttengberg. E' già il secondo assalto da sabato sera. Il portavoce di Merkel: "Il numero delle aggressioni sta crescendo".
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Crescono le manifestazioni di xenofobia in Germania e il fenomeno assume connotati sempre più violenti. Ieri un polo di accoglienza in via di allestimento in un vecchio edificio è andato quasi del tutto distrutto in un incendio, a Weissach im Tal, nel Baden Wuerttengberg. Solo nel weekend, la notte fra sabato e domenica, era stato dato alle fiamme un altro centro di Heidenau, in Sassonia, da alcuni esponenti dell’estrema destra locale.
Un fatto, quest'ultimo, che ha provocato molta indignazione e momenti  di tensione fra polizia e manifestanti di destra e di sinistra. I disordini sono andati avanti fino a ieri sera (30 gli agenti feriti).
Oggi il vicecancelliere Sigmar Gabriel sarà sul posto, mentre il delegato alle politiche sugli stranieri del Land, ha chiesto alle istituzioni di intervenire con misure forti per proteggere i rifugiati, proibendo manifestazioni anti-immigrati.
Il centro di Weissach am Tal, non lontano da Stoccarda, era ancora vuoto e nessuno è rimasto ferito. A questo punto però, secondo la polizia, è stato reso inabitabile.
"Il numero delle aggressioni ai centri di accoglienza è cresciuto e il governo tedesco prende molto sul serio il fenomeno". Lo ha spiegato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert,  nel corso di una conferenza stampa a Berlino. "Tuttavia la Germania è un paese aperto e come dimostrano i sondaggi sulla popolazione, la gente è molto disponibile nell'accoglienza dei profughi" ha aggiunto il portavoce del ministro degli Esteri, Martin Schaefer.
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