sabato 15 marzo 2014
​​L'inchiesta del governo di Kuala Lumpur conferma l'ipotesi di un sequestro: il Boeing con a bordo 227 passeggeri, volò per almeno altre quattro ore.
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La misteriosa scomparsa del Boeing con a bordo 227 passeggeri, di cui 154 cinesi, sparito dai radar mentre sorvolava il Vietnam lo scorso otto marzo, è stato un dirottamento. Lo ha accertato un'inchiesta del governo della Malaysia sostenendo che l'aereo della compagnia di bandiera è stato dirottato. Lo ha riferito un funzionario del governo all'agenzia cinese Xinhua. Secondo il funzionario, l'inchiesta ha appurato che uno dei dirottatori era un pilota molto esperto che, dopo aver modificato la rotta verso nord-ovest in direzione dell'Oceano Indiano, ha volato per ore, eludendo i radar civili. Il funzionario ha aggiunto che si tratta di una conclusione "definitiva", anche se restano da chiarire la matrice e l'obiettivo del dirottamento. Gli inquirenti americani che collaborano con i malesi sulla scomparsa del Boeing ritengono che il velivolo potrebbe esser rimasto in volo altre quattro ore dopo il suo ultimo contatto confermato: lo ha scritto il Wall Street Journal, citando due fonti vicine all'inchiesta. Sulla base dei dati scaricati automaticamente e mandati a terra dal Boeing gli inquirenti ritengono dunque che l'aereo rimase in volo per cinque ore in totale, il che apre una serie di nuove domande su quanto accaduto a bordo del velivolo che è scomparso dai radar nella notte tra venerdì e sabato scorso dopo il decollo da Kuala Lumpur alla volta di Pechino. La notizia arriva mentre ancora risultano vane le ricerche dell'aereo scomparso: anche l'ultimo avvistamento utile, quello dei satelliti cinesi che avevano individuato possibili detriti - tre grandi oggetti galleggianti in uno dei luoghi possibili dello schianto, a metà strada tra le coste della Malaysia e del Vietnam, nel Mar cinese meridionale - si è rivelato infruttuoso: il Vietnam ha fatto sapere di aver spedito due dei suoi aerei verso la zona e non aver trovato alcuna traccia dell'aereo. Gli inquirenti statunitensi stanno valutando la possibilità che qualcuno abbia deliberatamente disattivato il trasponder dell'aereo e deviato la rotta. La possibilità è che l'aereo - che aveva carburante per 7,5 ore di volo - abbia volato per un ulteriore tratto: altre 2.200 miglie nautiche, circa 3500 chilometri, una distanza in grado di portarlo - almeno in linea teorica- al confine con il Pakistan o a destinazioni nell'Oceano Indiano o nel Mar Arabico. Una delle ipotesi a cui lavorano gli inquirenti dell'anti-terrorismo americano è dunque che un pilota o altri a bordo possano aver dirottato l'aereo verso una località segreta dopo aver spento il trasponder per evitare la rilevazione dei radar.
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