mercoledì 26 giugno 2013
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Gentile direttore, è di questi giorni l’approvazione, da parte della Giunta Zingaretti, del nuovo calendario 2013-2014 per le scuole del Lazio. Un calendario che, senza alcuna spiegazione, introduce un cambiamento radicale: le vacanze pasquali non inizieranno più il Giovedì ma il Venerdì Santo. Ora, se le vacanze pasquali devono diventare – come purtroppo vorrebbe certo laicismo eurolandiano – un’anonima pausa "di primavera" (come per analogia il Natale, "festa d’inverno"), il problema non si pone: mettendo al bando ogni ipocrisia, sarebbe sufficiente un semplice cambio di denominazione. Con tutto ciò che poi, evidentemente, questa scelta potrebbe comportare. Ma se le vacanze sono "pasquali", e la laicità sancita dalla Corte Costituzionale (non dalla Costituzione) è, sì, neutralità ma anche pieno rispetto dell’identità di un popolo, allora bisogna tener presente che la celebrazione della Pasqua cristiana è un "unicum" – il Triduo pasquale – che inizia proprio il Giovedì Santo, con i suoi riti e con ciò che significano. Tra l’altro, il Giovedì Santo mattina, durante la Messa Crismale, i cresimandi – generalmente in età scolare – assistono secondo tradizione alla benedizione degli Olii, compreso il Sacro Crisma che è materia del sacramento della Confermazione che andranno a ricevere. Mi riaffiora alla memoria il ricordo di quando da bambino fui testimone dello spostamento alla domenica dell’Epifania, e del suo successivo ristabilimento alla data del 6 gennaio, si potrebbe dire a furor di popolo. Sarei ben felice se, facendo tesoro di ciò, l’amministrazione della Regione Lazio apportasse – siamo ancora in tempo – l’auspicata correzione. Sarebbe sicuramente un atto di grande saggezza, anche istituzionale.Salvatore Senese, I.I.S. "A. Righi" - Cassino (Fr)Sono pienamente d’accordo con lei, gentile professor Senese. Mantenere intatto, anche a livello di vacanze scolastiche, il tempo santo del Triduo pasquale sarebbe certamente saggio, perché eviterebbe una ingiustificata e ingiustificabile mancanza di rispetto nei confronti dei cristiani. Mi auguro che il presidente Zingaretti eviti questo incredibile "errore" dell’amministrazione regionale del Lazio.
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