venerdì 9 gennaio 2015
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Da Messori solo perplessità, da Boff strumentalizzazioni Gentile direttore, a nostro parere Vittorio Messori non ha voluto criticare papa Francesco, ma unicamente riferire perplessità, che diversi di noi hanno provato di fronte a una libertà così inaudita, come quella che dimostra il Santo Padre, che ha voluto interpellare anche personaggi lontani dall’esperienza cristiana. A noi l’articolo di Messori sul “Corriere della Sera” è parso piuttosto un esempio di umile riconoscimento di una difficoltà. Ci stupiscono invece le puntualizzazioni anche cattive provenienti da personaggi che non hanno risparmiato critiche durissime ad altri pontefici, alla Chiesa e agli altri cristiani. Forse c’è, in chi critica Messori, la cattiva coscienza di voler ridurre strumentalmente il pontificato di papa Francesco a una certa visione del cristianesimo, del papato e della Chiesa. Pensiamo in particolare a certi teologi alla Leonardo Boff.Maddalena Visigalli e Gabriele Moltrasio, Cernobbio (Co)
 
Messori ha scritto cose che danno dolore non offesa
Caro direttore,
leggo da un sacco di anni “Avvenire” e lo trovo veramente un giornale controcorrente, intelligente e aperto al mondo, curioso di tutto ciò che di vero si trova nei fatti e capace di giudizi profondi. Non capisco però come il nostro giornale possa liquidare un grande uomo e pensatore come Messori. Io ho letto il suo famigerato articolo e l’ho trovato, pur non condividendo le sue affermazioni, tutt’altro che offensivo nei confronti del Santo Padre, anzi, a mio parere testimonia un grande amore accanto a qualche perplessità. C’è un nuovo conformismo tra i cattolici? Mi creda: sono addolorato per le parole di Messori, ma anche per come tanti lo stanno trattando. La parresia non c’è più? Continuerò a leggervi a stimarvi, ma accetti anche questa mia riflessione che è solo un segno di affetto. Vostro affezionato lettore (con licenza di libertà di pensiero). 
Andrea Bombonati - Ferrara
Prendo volentieri atto anche delle vostre opinioni, gentili e cari amici. Per quanto mi riguarda, se avessi valutato che da Vittorio Messori, nella nota occasione, fossero venute solo garbate perplessità su papa Francesco non avrei scritto la mia opinione con la stessa franchezza usata di fronte a critiche pretestuose e a veri e propri attacchi che – da altri, in altri frangenti e in altre forme – vennero portati al suo predecessore Benedetto XVI. Quanto alle affermazioni di Leonardo Boff, esse sono già state commentate criticamente in un editoriale di don Patriciello. Messori ha certamente tono e argomenti pacati (ben diversi, per esempio, da quelli furibondi di un giornalista approdato a convinzioni “sedevacantiste” che ieri ha scoperto che pure i lettori di “Avvenire” sanno qualcosa del caso Vatileaks fatto scoppiare a gennaio 2012 sulle pagine di “Libero”, quotidiano dove lui stesso scrive). Qui, però, non posso fare a meno di dire che mi spiace molto che il 5 gennaio scorso Messori abbia usato parole di Boff per far circolare assurdi pettegolezzi contro papa Francesco a proposito della sua prossima enciclica. E questo purtroppo mi conferma nella mia prima valutazione su certi “dubbi” che Messori liberamente esprime e che liberamente possono essere giudicati. Marco Tarquinio
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