martedì 18 agosto 2015
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Gentile direttore, circolante attraverso vari canali digitali un invito alle persone per firmare richiesta di abrogazione riforma "Buona Scuola" in cui sarebbe contenuto un "progetto Gender". Si chiede di far girare «molto rapidamente» il testo con le indicazioni per firmare il quesito referendario nelle segreterie comunali sostenendo che la pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale è avvenuta «apposta» di soppiatto «solo i primi di agosto perché molti sono in ferie». Nello stesso messaggio viene suggerito di informarsi meglio "sulla gravità dell’insegnamento gender nelle scuole leggendo sul sito internet "Avvenire.it" l’articolo «Gender in classe: mondo capovolto/cronaca/www.avvenire.it». Le chiederei, direttore, chiarimenti. Cordiali saluti Alessandra Evangelisti Qualcuno, gentile signora Evangelisti, fa una grave e inspiegabile confusione tra la battaglia sui cosiddetti libretti Unar frutto delle cosiddette "teorie gender" che nel 2014 è stata condotta con successo da "Avvenire" e l’eccessiva e immotivata campagna referendaria di chi accusa la legge sulla "Buona scuola" (al famoso comma 16) di aprire varchi a operazioni di quel tipo, cosa che non è affatto prevista nel testo normativo e che, come si sa, è stata esclusa dal Ministero dell’Istruzione. Credo che sia il caso di occuparsi dei problemi che purtroppo ci sono (e che dove si manifestano sono piuttosto seri) senza sparare a bersagli sbagliati e con mira (e mire) qualche volta sospette.
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