sabato 28 febbraio 2015
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​Caro direttore,sono un neo laureato di Beni culturali; ho 23 anni. Leggo piacevolmente “Avvenire” da qualche anno. Le scrivo queste poche righe con un po’ di rabbia e una profonda delusione nei confronti della direzione di Facebook. Mi spiego. Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una pagina Facebook (non la indico per evitare a tutti quello che ho provato io) che aveva molti post con bestemmie e offese di ogni genere alla nostra religione. Ho quindi deciso di segnalarla seguendo l’iter previsto e selezionando la voce «dà fastidio a me o a qualcuno che conosco». Dopo due giorni la sorpresa! Ricevo una notifica nella quale la direzione del social network mi comunica che la pagina è stata controllata e «rispetta i nostri standard della comunità». Sono rimasto e continuo a essere senza parole.Simone Bergallo Gorra, Finale Ligure (Sv)
L’amara sorpresa che ha sperimentato, caro dottor Bergallo, purtroppo non è una novità. Lei mi offre l’occasione per segnalare ancora una volta questo sconcertante e vergognoso costume di Facebook e di altri importanti “ambienti” web. Vengono alzati cento e più argini all’insegna del “politicamente corretto”, ma quando c’è di mezzo Dio, quando si tratta della fede delle persone (e soprattutto della fede cristiana) ne mancano di minimamente civili. È una tendenza alla quale non ci si può rassegnare ed è una discriminazione davvero scandalosa.
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