martedì 31 marzo 2015
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​Il calo dell'occupazione a febbraio su gennaio dopo due mesi di crescita "conferma la valutazione che in coda ad una crisi le cose tendono a non essere stabilizzate". Lo afferma in una nota il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti spiegando che la flessione rilevata dai dati Istat dopo una fase positiva era '"immaginabile" e che questa situazione "non contraddice i segnali positivi come il consolidamento della ripresa della fiducia da parte di imprese e consumatori".Più poblematica la reazione ai dati Istat della segretaria della Cisl Annamaria Furlan. "I dati diffusi oggi dall'Istat sulla disoccupazione a febbraio "dimostrano ancora una volta che senza un patto tra il Governo, le parti sociali, le regioni, le istituzioni locali, le banche, tutte le forze responsabili del Paese, non ci potrà essere un rilancio degli investimenti e nuova occupazione". Furlan definisce "preoccupanti" i dati sul calo dell'occupazione femminile e giovanile. "Il Governo - ha detto - deve cambiare strategia". "I provvedimenti del Governo previsti dalla ultima legge di stabilità sugli incentivi ai contratti a tempo indeterminato sono un segnale sicuramente importante, ma da soli non bastano a suscitare quella svolta necessaria sullo sviluppo, come dimostra l'ennesima doccia gelata di oggi dell'Istat. La crescita negli ultimi mesi del tasso di disoccupazione femminile e dei giovani, salito al 42,6 % è un dato preoccupante, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno dove la situazione è oggi davvero drammatica. Per creare nuova occupazione occorre favorire gli investimenti, con una nuova politica industriale e di sviluppo che fissi obiettivi precisi da raggiungere e gli impegni reciproci di tutte le parti in campo. Non è con l'autosufficienza della politicache si possono risolvere i problemi occupazionale e sociali delpaese". "A smentire gli ottimismi sulla ripresa sbandierati negli ultimi tempi, purtroppo, arriva oggi il nuovo aumento della disoccupazione". Commentano così Federconsumatori e Adusbef gli ultimi dati Istat. Inoltre restiamo in deflazione, "una notizia drammatica", secondo le associazioni, perché "se i prezzi si confermano in discesa è a causa della grave crisi della domanda interna, dettata dal calo del potere di acquisto delle famiglie (-13,4% dal 2008)". "È ora di voltare pagina, ma per farlo è necessario che il Governo prenda consapevolezza del fatto che la priorità assoluta del Paese è il lavoro", dichiarano i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, chiedendo un piano straordinario per l'occupazione.

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