venerdì 5 febbraio 2016
Nell'ultimo trimstre del 2015 segnali positi per l'economia, ma le imprese fanno fatica a causa delle calo delle esportazioni.
Istat: ripresa lenta, famiglie fiduciose
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​La crescita prosegue ma a ritmo moderato e le prospettive economiche di famiglie e imprese evolvono in modo differenziato. È lo stato di salute dell'economia italiana fotografato dall'Istat nella nota mensile. "L'indicatore anticipatore dell'economia rimane positivo a novembre, sebbene con una intensità più contenuta rispetto ai mesi precedenti, suggerendo il proseguimento della fase di moderata crescita dell'economia italiana", segnala l'istituto di statistica sottolineando che "le prospettive economiche di famiglie e imprese appaiono evolvere in maniera differenziata". Se per le prime, "gli attuali livelli del clima di fiducia si associano alla crescita del reddito disponibile, cui contribuisce l'attuale fase di bassa inflazione", per le imprese, invece, "non si segnala ancora un generalizzato aumento dei ritmi produttivi in presenza di un peggioramento del clima di fiducia e una riduzione delle prospettive di crescita". In particolare, secondo l'Istat, "l'incertezza sull'intensità della ripresa dell'attività manifatturiera è attesa estendersi ai prossimi mesi" e "nonostante l'incremento registrato a novembre, gli ordinativi hanno segnato una riduzione congiunturale nel trimestre settembre-novembre (-1,8%) a causa delle forti riduzioni delle commesse estere (-3,3%)". Segnali più positivi per le famiglie. Le informazioni disponibili per il quarto trimestre, evidenzia l'istituto di statistica, "suggeriscono il proseguimento dell'attuale fase di miglioramento dei consumi delle famiglie: a novembre il volume delle vendite al dettaglio ha registrato un rialzo (+0,3%) trainato dalla crescita degli alimentari (+0,8%). Ulteriori indicazioni positive giungono dal moderato aumento del clima di fiducia dei consumatori di gennaio (in controtendenza rispetto alla diminuzione registrata nell'area euro)". Sul fronte dei prezzi, l'Istat mette in guardia: "in base alle aspettative degli operatori economici, nei prossimi mesi lo scenario inflazionistico non muterà significativamente, con una inflazione ancora solo marginalmente positiva".

 

Anche Confcommercio dipinge prospettive diverse per famiglie e imprese. L'indicatore Confcommercio rileva consumi fermi su base mensile a dicembre, ma in crescita dell'1,7% su base tendenziale. Nel complesso del 2015 si registra una crescita dell'1,6%, la prima dal 2007. "Questi dati", sottolinea la confederazione, "si inseriscono in un contesto generale caratterizzato da una ripresa che, seppure avviata da quasi un anno, presenta ancora elementi di fragilità". E la ritrovata fiducia delle famiglie, salita ai massimi storici a gennaio "stenta, comunque, a tradursi in una concreta ripresa della domanda". Diversa la situazione sul versante delle imprese che a gennaio hanno manifestato una prevalenza di giudizi tendenti al pessimismo, seppure in misura articolata.

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