martedì 30 settembre 2014
​Ma diversi Paesi in via di sviluppo stanno facendo progressi importanti. L'Europa invece torna indietro. I redditi pensionistici sostengono le economie nazionali.
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Nel mondo quasi la metà degli anziani, il 48%, non riceve una pensione. E per molti tra quelli che la ricevono non è sufficiente. Il dato emerge da un nuovo rapporto dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), diffuso oggi in occasione della Giornata mondiale delle persone anziane. "La conseguenza è che -spiega- la maggior parte delle donne e uomini in età avanzata non ha un reddito sicuro, né la possibilità di andare in pensione e continua a lavorare ad oltranza, spesso in condizioni di precarietà e con salari minimi". Cresce nel mondo la copertura pensionistica Il documento dell'Ilo "Protezione sociale per le persone anziane: tendenze e statistiche" indica "una rapida estensione negli ultimi anni della copertura pensionistica nei paesi a medio e basso reddito grazie a una combinazione di pensioni sociali finanziate dalle imposte, contributive e non contributive". I passi in avanti dei Paesi in via di sviluppo Il rapporto analizza i sistemi pensionistici di 178 paesi. Più di 45 paesi hanno una copertura del 90% e oltre 20 paesi in via di sviluppo hanno raggiunto o quasi una copertura universale. "Molti paesi in via di sviluppo -ha dichiarato Isabel Ortiz, direttore del dipartimento Ilo per la protezione sociale- stanno espandendo la copertura dei loro sistemi pensionistici, si tratta di una tendenza molto positiva". I Paesi che procedono spediti In un solo decennio, paesi come Cina, Lesotho, Tailandia, Timor Est e Tunisia hanno registrato miglioramenti straordinari nella copertura pensionistica, passando dal 25 al 70% della popolazione. Le pensioni finanziate dalle imposte hanno un ruolo importante nell'estensione della copertura in quanto assicurano un livello base di protezione per le persone che non ricevono una pensione contributiva. L'Europa torna indietro Secondo il rapporto, "le politiche di consolidamento fiscale adottate dal 2010 in poi hanno portato a una riduzione della protezione sociale per le persone anziane". "Le misure di aggiustamento comprendono tagli alla sanità e ad altri servizi sociali, riforme dei sistemi pensionistici che innalzano l'età pensionabile, la riduzione delle prestazioni e l'aumento dei contributi", spiega. "Questi provvedimenti stanno compromettendo -osserva- i sistemi pensionistici e sociali nonché la loro funzione di prevenire la povertà in età avanzata. Le debolezze di lungo termine delle politiche di austerità si stanno manifestando. I bassi livelli di reddito delle famiglie hanno portato a una riduzione dei consumi domestici e rallentano la ripresa economica. È preoccupante pensare che i futuri pensionati riceveranno entro il 2050 pensioni più basse in almeno 14 paesi europei". Protezione sociale come impulso alla crescita economica Ortiz spiega poi che "l'impatto positivo della protezione sociale sullo sviluppo socio economico, ad esempio rafforzando la capacità di spesa dei consumatori e promuovendo una crescita economica più inclusiva, ha posto la protezione sociale in cima all'agenda per lo sviluppo". "Molti paesi a medio reddito stanno espandendo i loro sistemi di protezione sociale come parte della strategia per la crescita economica. La Cina, ad esempio, ha quasi raggiunto la copertura universale delle pensioni e aumentato i salari", ricorda Ortiz.  Marcia indietro sulla privatizzazione "Alcuni paesi, tra cui Argentina, Bolivia, Cile, Ungheria, Kazakhstan e Polonia - si legge nel rapporto Ilo - stanno riconvertendo le precedenti privatizzazioni dei loro sistemi pensionistici avvenuti negli anni '80 e '90 in quanto troppo costosi e non consentono l'estensione della copertura della pensione. La totale o parziale ri-nazionalizzazione di questi sistemi ha l'obiettivo di ridurre i costi fiscali, migliorare la copertura e la sicurezza del reddito degli anziani". "I sistemi pubblici di sicurezza sociale con solidi sistemi di protezione sociale di base -avverte Ortiz- sono essenziali per la ripresa economica, lo sviluppo inclusivo e la giustizia sociale e, di conseguenza, devono essere parte integrante dell'agenda di sviluppo post-2015. La protezione sociale in tarda età è un diritto umano riconosciuto dalle norme internazionali del lavoro e porta benefici anche dal punto di vista economico". "Ma è altrettanto importante - fa infine notare - è garantire delle pensioni adeguate. Le persone anziane hanno il diritto di andare in pensione con dignità, senza correre il rischio di finire in povertà. Questo è un problema che riguarda tutti i paesi del mondo".
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