giovedì 2 luglio 2015
Varufakis: se vince mi dimetto. La Corte Suprema valuta la legittimità del voto.
INTERVISTA 
Letta: una rottura peserebbe sull’Italia (E. Fatigante)
IL COMMENTO Non è tempo di giochi di Luigino Bruni
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​La Grecia si prepara al referendum di domenica sulla proposta di salvataggio avanzata dall'Ue. Il clima politico è teso e i sondaggi ballerini. Il sì viene dato in vantaggio ma alcuni numeri forniti dai media locali (il 47% per il sì a fronte del 43% per il no) sono stati ufficialmente smentiti. Intanto il movimento "Menoume Evropi" (Restiamo in Europa) lancia una nuova manifestazione in favore del Sì al referendum, dopo aver portato in piazza quasi 30.000 persone martedì sera, nonostante la pioggia. La pagina Facebook della campagna invita gli ateniesi a recarsi venerdì sera alle 19:30 (le 18:30 in Italia) al Kallimarmaro, stadio che ospitò le prime olimpiadi dell'era moderna. I leader del movimento - appoggiato dai conservatori di Nea Dimokratia, dai socialisti del Pasok e dai centristi pro-Europa di To Potami - spiegano sul sito: "Uniamo le nostre voci, manteniamo vivo il Paese. Sì alla Grecia, Sì all'Euro".Varoufakis: se vince il Sì mi dimetto.  Se vincerà il Sì al referendum di domenica in Grecia sulle proposte di accordo dei creditori internazionali "non sarò più" ministro. Lo ha detto il ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, a BloombergTv. Varoufakis ha detto che, nel caso gli elettori rifiutassero l'approccio del governo, orientato al 'no', si arriverebbe a una qualche forma di accordo con l'Europa e che lui non "farebbe naufragare" gli sforzi per un'intesa.
Se invece vincerà il No, ha aggiunto Varoufakis, inizieranno i colloqui su un nuovo accordo e "credetemi, l'accordo ci sarà". Il ministro ha anche accusato l'Europa di "aver preso la decisione politica di chiudere le banche" per costringere i greci ad accettare un accordo non sostenibile. Una volta che si sarà votato domenica, ha detto, "le banche riapriranno". Fmi: nuova doccia gelataNella bozza del rapporto sulla sostenibilità del debito greco, l'Fmi stima che le necessità di finanziamento complessive di Atene ammontano a 50 miliardi di euro fino al 2018, una cifra che di recente è aumentata a causa di "importanti mutamenti politici" ed è basata sulle previsioni di un Pil destinato a rimanere invariato nel 2015. Secondo il Fondo, la Ue dovrebbe fornire alla Grecia nuovi prestiti per 36 miliardi di euro nei prossimi tre anni se al referendum prevarranno i Sì alle proposte deicreditori. Tali finanziamenti, avverte l'istituto di Washington, dovrebbero essere erogati con termini "molto accondiscendenti".Ricorso contro il referendumSecondo fonti giudiziarie greche, sulla base di un ricorso, il Consiglio diStato di Atene si esprimerà domani, venerdì, sulla legalità del referendum. Il massimo tribunale amministrativo di Atene sarebbe stato chiamato a valutare la consultazione da un ricorso presentato da due cittadini, uno dei quali sarebbe un ex giudice del Consiglio di Stato vicino a Nea Demokratia, la formazione di centro-destra tra i partiti che stanno facendo campagna a favore del Sì. Secondo i ricorrenti, il referendum violerebbe la Costituzione in quanto pone un quesito che riguarda le finanze pubbliche, oltre a non essere esposto in termini chiari. Secondo le fonti, sarebbe stato inoltre depositato un controricorso da dodici legali, in larga parte aderenti a Syriza, il partito di sinistra radicale al governo, secondo i quali la consultazione è lecita perchè riguarda un problema di "sovranità nazionale". Negoziato congelatoResta congelato, in attesa dell'esito del voto, il negoziato tra Atene e i creditori internazionali. Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, "vuole che la Grecia resti nell'euro" e appoggia la "determinazione dei greci a restare nell'area euro. Tuttavia, ha spiegato il portavoce di Juncker, Margaritis Shine, "questo è il momento che i greci decidano del loro futuro" e la Commissione intende "aspettare l'esito del referendum" per riprendere a negoziare. Per il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, una vittoria dei no "non rafforzerà il negoziato", mettendo Atene e l'Europa in una "posizione molto difficile. Secondo Dijsselbloem, chi voterà sì consentirà di "migliorare la prospettiva di una ripresa dei negoziati". Il referendum, ha sottolineato il numero uno dell'Eurogruppo, rappresenta un pronunciamento per capire "se i greci sono preparati ad accettare una dolorosa austerità". Lo spettro della GrexitDopo Moody's, anche Standard and Poor's ha messo in guardia Atene: un'eventuale 'Grexit' avrà "conseguenze severe per l'economia greca, le banche e le aziende non finanziarie", mentre l'impatto sull'Eurozona "sarà contenuto" e "nell'immediato" potrebbero "non esserci" ripercussioni sui rating sovrani dell'area. Intanto Nikos Pappas, braccio destro del premier greco, Alexis Tsipras, ha fatto sapere che le banche elleniche riapriranno quando ci sarà l'accordo. E il presidente greco, Pokopis Paulopoulos, ha cancellato il suo viaggio a Berlino in programma per martedì prossimo. Mattarella: Grecia trovi soluzioneIn Italia la crisi greca resta al centro del dibattito politico. Continua a "essere ottimista sul futuro dell'Europa" il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, "al di là delle vicende che possono destare immediate preoccupazioni". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha auspicato che "la Grecia possa trovare rapidamente un'equilibrata intesa per riavviare un percorso di stabilità e crescita nell'alveo dell'Unione europea, cui Atene appartiene". Restano deboli i mercati finanziari, in attesa di capire come si pronunceranno i greci domenica. Le borse europee, caute in partenza, a metà mattina hanno virato in territorio negativo.
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