mercoledì 1 ottobre 2014
Il cancelliere tedesco ricorda che il patto di stabilità e crescita «si chiama così perché non può esserci crescita sostenibile senza finanze solide».
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"Non siamo ancora al punto in cui si possa dire che la crisi è alle nostre spalle". Lo afferma la cancelliera tedesca Angela Merkel. "I Paesi devono fare i loro compiti per il loro benessere", ha aggiunto, ricordando che il patto di stabilità e crescita "si chiama così perché non può esserci crescita sostenibile senza finanze solide"."Valuteremo il progetto di legge di stabilità alla luce degli impegni presi nelle raccomandazioni, la nostra posizione è che gli impegni vanno rispettati": così il portavoce del commissario agli Affari economici Jyrki Katainen, risponde a chi gli chiede l'opinione di Bruxelles all'annuncio italiano del rinvio del pareggio. SAPIN: NON CHIEDEREMO ULTERIORI SFORZI AI FRANCESI

"Non chiederemo ulteriori sforzi ai francesi. Perché il governo adotta la serietà di bilancio per rilanciare il Paese, ma rifiuta l'austerità". Così il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, che conferma il ritocco al rialzo delle stime del deficit, al 4,4% del Pil per il 2014 e 4,3% per il 2015, con il passaggio sotto il 3% solo a fine 2017.La Francia, gravata da un debito che ha superato ieri la soglia dei 2mila miliardi di euro, continuerà nel 2015 il programma di taglio della spesa pubblica, con 7,7 miliardi di risparmi sui costi dello Stato e dei suoi operatori. E' quanto prevede la legge di bilancio per il prossimO anno, presentata stamane dal ministro delle Finanze Michel Sapin. La spesa pubblica transalpina calerà così dal 56,5% del Pil nel 2014 al 56,1% nel 2015, per poi continuare a scendere (55,5% nel 2016 e 54,5% nel 2017). Tuttavia, il pareggio di bilancio arriverà solo nel 2019, e non nel 2017 come previsto dall'ultima manovra finanziaria.Parigi  "si è assunta le proprie responsabilità" in materia di conti pubblici, ora l'Unione europea "deve a sua volta assumersi le sue, in tutte le sue componenti" di fronte alla scarsa crescita e al rischio deflazione, ha affermato Sapin. Il messaggio, ha precisato, è diretto in particolare "ai Paesi in surplus", riferimento implicito alla Germania. La Bce invece, secondo Sapin, ha fatto la sua parte.
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