mercoledì 22 aprile 2015
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Il tema dell’industria 4.0, ovvero di quella ad alta vocazione tecnologica e innovativa, è stato al centro del Forum economico italo-tedesco, organizzato dalla Camera di commercio italo-tedesca, e andato in scena a Milano all’Auditorium del Gruppo Sole 24 Ore. «In un’epoca in cui tecnologia e business sono sempre più interconnessi – ha incoraggiato Erwin Rauhe, presidente della Camera Italo-tedesca – la Germania si è già mossa col suo “piano Industrie 4.0”. È importante che, anche le aziende italiane, in ogni settore produttivo, facciano uso delle nuove tecnologie e migrino appunto verso questo scenario». E il tema dell’Industria 4.0 è anche al centro del dibattito dell’Unione europea. Il mese prossimo, infatti, la Commissione presenterà la strategia per il “Mercato unico digitale”, che ha lo scopo, soprattutto, di garantire a consumatori e imprese l’accesso ai beni e ai servizi, oltre che a fissare le regole e le condizioni di tutto il sistema. Il piano contempla anche altri aspetti della rivoluzione digitale, come la ridefinizione di alcuni standard tecnologici. In questo processo in prima linea c’è il settore manifatturiero di tutta l’Unione europea, chiamato ad uno sforzo innovativo notevole, pena la sua scomparsa. Un sistema che ad oggi conta 2 milioni di imprese e 33 milioni di addetti. Secondo lo scenario dipinto ieri al Forum economico, che per certi aspetti riprende le convinzioni dell’Unione Europea, nell’industria del futuro saranno i sistemi cibernetici a monitorare e a dirigere i processi, interagendo tra loro e con gli uomini, il tutto in tempo reale. L’impatto sarà notevole per più settori, per esempio nella fabbricazione di autoveicoli e nelle industrie chimiche, agricole, meccaniche ed elettriche. «Internet – ha concluso Fabio Vaccarono, country director Google Italia – deve essere sempre più visto come opportunità di business. L’Inghilterra, ad esempio, estrae il 15% del proprio Pil dall’economia digitale. Oggi, ogni business digitale è business globale: questa è la vera e straordinaria opportunità per l’Europa e per l’Italia. Per competere però bisogna puntare sulla trasformazione digitale e sulla riconversione digitale delle risorse umane. In Europa stimiamo che circa un milione di posti di lavoro non potranno essere coperti perché mancano le specializzazioni. Google, ha quindi deciso di scendere in prima linea per contribuire in modo fondamentale alla crescita dell’Europa e dell’Italia attraverso la rivoluzione digitale, lanciando un programma di training per un milione di europei da completare entro il 2016».
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