mercoledì 1 ottobre 2014
Il 52% dei 91 miliardi di possibile evasione in Italia si attesta al Nord, dove il tax gap di Iva, Ires, Irpef e Irap è di 47,6 miliardi, contro i 24 miliardi del Centro (26% del totale) e i 19,8 miliardi del Sud (22%).
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''Mai più condoni''. È quanto scrive il ministero dell'Economia nel rapporto sulla lotta all'evasione che affronta il tema sotto molte sfaccettature. ''Dall'Unità d'Italia a oggi ci sono stati oltre 80 condoni'', è scritto nel testo che spiega come questi ''minano la credibilità dello Stato, soprattutto nei confronti dei contribuenti onesti''. Ammonta a 24,5 miliardi l'evasione ''pizzicata'' dall'Agenzia delle Entrate nel 2013: la maggiore imposta accertata è così salita dell'87% in sette anni, rispetto ai 13,1 miliardi del 2006. Il dato risulta però in calo rispetto agli anni 2009-2012 e soprattutto rispetto al picco di 30,4 miliardi del 2011. È altissima la percentuale di verifiche sulle imprese che trova irregolarità fiscali: è 98,1% tra le grandi, al 98,5% sulle medie e al 96,9% sulle Pmi. Il record tocca agli enti non commerciali, il 99,2% non è in regola. 100% di 'positività' i controlli sugli atti soggetti a registrazione.  Il 52% dei 91 miliardi di possibile evasione in Italia si attesta al Nord, dove il tax gap di Iva, Ires, Irpef e Irap è di 47,6 miliardi, contro i 24 miliardi del centro (26% del totale) e i 19,8 miliardi del Sud (22%). Il dato è influenzato dal maggior reddito nazionale del Nord. Il sistema delle sanzioni del fisco sarà rivisto, con particolare attenzione al settore penale, ''con l'obiettivo di renderlo più incisivo per le fattispecie più gravi e attenuarlo invece per quelle meno gravi, meglio coordinandole con le sanzioni amministrative''.
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