venerdì 22 maggio 2015
​Le prospettive della zona euro migliorano, ma servono riforme radicali sul fronte dell'occupazione e del debito pubblico. 
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​Le prospettive economiche della zona euro sono migliori rispetto a qualsiasi momento degli ultimi sette anni ma la crescita è destinata a rimanere sotto i livelli pre-crisi e restano necessarie le riforme. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, intervenendo da Sintra, in Portogallo, di fronte a una platea di banchieri centrali e accademici riuniti per un forum organizzato dall'istituto di Francoforte. "La politica monetaria si sta facendo strada nell'economia reale", ha detto. "La crescita sta ripartendo, le aspettative d'inflazione hanno recuperato dai minimi", ha aggiunto. "Questo non è la fine delle nostre sfide, una ripresa ciclica da sola non risolve tutti i problemi dell'Europa". "Non elimina l'eccesso di debito che colpisce parte dell'Unione. Non elimina l'alto livello di disoccuzione strutturale che colpisce troppi Paesi né la necessità di perfezionare l'organizzazione istituzionale della nostra unione monetaria", ha avvertito Draghi. Il fatto che ogni economia nazionale sia abbastanza flessibile dovrebbe essere accettato come parte del nostro comune dna" ha detto Mario Draghi parlando a Sintra. La contrattazione aziendale delle retribuzioni è da preferire a quella nazionale: ha detto Draghi, citando dati della Bce secondo cui le imprese con la flessibilità data dalla contrattazione aziendale, agendo sui salari durante la crisi, "hanno tagliato i posti meno di quella vincolate da accordi di negoziazione salariale centralizzata".
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