giovedì 18 febbraio 2016
​​Il presidente Raffaele Squitieri all'inaugurazione dell'anno giudiziario: troppe rigidità, tagliati i servizi ai cittadini.
Ocse rivede al ribasso le stime per il Pil italiano
Corte dei conti: spending review insufficiente
COMMENTA E CONDIVIDI
Il "parziale insuccesso" della spending review è legato a "rigidità" nelle scelte delle modalità di contenimento della spesa. È quanto ha affermato il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, nella relazione pronunciata in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario in cui ha puntato il dito contro i tagli operati a danno dei servizi alla collettività. "Nei prossimi anni i margini di risparmio dal lato delle spese potrebbero riverlarsi limitati, anche in considerazione dei risultati importanti già conseguiti dopo l'avvio della crisi economica internazionale", ha aggiunto il magistrato. "I margini di flessibilità acquisiti in sede europea sono interamente utilizzati nella manovra di finanza pubblica 2016" ha detto ancora Squitieri, nella relazione pronunciata in occasione dell'Inaugurazione dell'anno giudiziario 2016. "In tal modo - ha osservato Squitieri - si mantiene il profilo discendente del deficit dei conti pubblici, che tuttavia, assume una cadenza più rallentata, restando, comunque, al di sotto della soglia del 3 per cento". L'Italia vive "una fase delicata" in cui permane un quadro di incertezza a livello internazionale che "si èaccentuata" nelle ultime settimane ha affermato il presidente della Corte dei Conti e poi ha lanciato un monito: "È fondamentale fornire impulso alla crecita economica e all'occupazione, pur nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica". ​In platea è affollato il parterre: oltre al presidente della Repubblica si sono i titolari dei Trasporti Graziano Delrio, dell'Istruzione Stefania Giannini, dell'Economia Pier Carlo Padoan, della Pubblica amministrazione Marianna Madia, delle Riforme Maria Elena Boschi. Presente anche il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il presidente del Coni Giovanni Malagò.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: