giovedì 21 gennaio 2016
​Chiusura in negativo per i mercati asiatici, quelli europei invece risalgono dopo il mercoledì nero di ieri in cui sono stati "bruciati" 233 miliardi.
Banche e Berlino, i sospetti di Renzi
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Ennesima seduta in rosso per le Borse asiatiche in scia ai timori legati allo stato di salute dell'economia in Cina. Anche oggi quindi hanno prevalso le vendite sui listini del 'Far east', da Tokyo (-2,43%) a Shanghai (-3,22%) fino ad Hong Kong (-1,39%). "Sui mercati la situazione è al momento così instabile e c'è molta preoccupazione", ha commentato un analista di Tokyo a Bloomberg. "Queste vendite non sono legate a ragioni reali, si vende per panico e molte sono vendite allo scoperto". Le Borse europee invece cercano il rimbalzo dopo la scia negativa delle ultime sedute. I listini del Vecchio Continente crescono mediamente dell'1%, mentre Piazza Affari guida i rialzi con il Ftse Mib che cresce dell'1,5%. Sotto i riflettori ancora Mps che nei giorni scorsi era stata protagonista di una caduta senza precedenti. La nuova tempesta che si èa nuova tempesta che si è abbattuta sui mercati ha affondato le Borse europee, che ieri hanno perso in un sol giorno oltre 233 miliardi di euro di capitalizzazione, mentre New York di miliardi di dollari ne ha bruciati 2.000, ma da inizio anno, dopo dati sull'inflazione al di sotto delle stime degli analisti. I miliardi in fumo sono stati ovviamente virtuali, ma reali sono state le vendite che hanno colpito tutti i settori, a partire da quello petrolifero e dalle materie prime, penalizzati dalle quotazioni del greggio, sceso a 26,54 dollari a New York, e dei metalli, tutti in calo tranne l'oro e l'argento, a causa del rallentamento della Cina, principale consumatore mondiale di materie prime.
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