lunedì 4 febbraio 2013
Milano e Madrid le piazze peggiori in Europa. Secondo gli operatori l'incertezza dei mercati è causata dal clima politico «incandescente» in Italia a tre settimane dal voto. WSJ: scandalo Mps e le promesse elettorali di Berlusconi fanno temere una deviazione dell'Italia dal cammino del rigore».
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Piazza Affari sprofonda nel finale e chiude la seduta col Ftse Mib in calo del 4,5% a 16.539 punti. Sui mercati torna la paura, testimoniata anche dall'allargamento degli spread, per l'esito delle elezioni, che potrebbe riaprire una nuova fase della crisi del debito.
«Il clima politico in Italia si fa incandescente a tre settimane dal voto e il calo messo a segno da Piazza Affari ne è una testimonianza» commenta Vincenzo Longo, strategist di IG. Dalle sale operative, i trader segnalano un ritorno dei timori sui periferici, che contagia tutti i mercati europei e che in Italia si traduce in un tonfo dell'azionario e dei Btp e in una salita dello spread tra titoli italiani e Bund tedeschi in area 287 punti base. Intanto non sembrano giungere segnali positivi dal quadro macro.«Più ci avviciniamo alle elezioni politiche, più la pressione diventa forte. Non aiutano le dichiarazioni di SilvioBerlusconi del week end: è ormai chiaro che i mercati vedono l'eventualità di un ritorno dell'ex premier come un elemento di instabilità totale», commenta un trader. Le peggiori, Milano e MadridMilano e Madrid (-3,77%) registrano le perdite maggiori in Europa dopo il rally che le aveva viste protagoniste nelle prime settimane del 2013. In Spagna, riferiscono gli operatori, la flessione borsistica giunge in scia allo scandalo tangenti che ha travolto il partito del premier Mariano Rajoy.All'incertezza politica e alle prese di profitto, si sono aggiunte nel pomeriggio le preoccupazioni generate dai deludenti risultati di Commerzbank (-5,78%), negative per il settore bancario e più in generale per tutto l'azionario europeo. WSJ: «Incertezza in Italia pesa su borsa e spread»Il caso Monte Paschi, l'inchiesta della procura di Trani sulla manipolazione dell'Euribor e le promesse elettorali di Silvio Berlusconi, che fanno temere una deviazione dell'Italia dal cammino del rigore. Sono questi i principali fattori dietro al tonfo di Piazza Affari e all'innalzamento dello spread, secondo un'analisi condivisa da numerosi osservatori, tra cui il Wall Street Journal, che, nella sua versione online, ha dedicato molto spazio alle turbolenze sui mercati europei.L'incremento dei rendimenti di titoli di Stato italiani e spagnoli, il calo dell'euro e il tonfo dei titoli del settore bancario, scrive la testata Usa, sono legati a preoccupazioni per il «settore bancario italiano» e per la«corruzione politica» per quanto riguarda la Spagna. In Italia, prosegue il “Wall Street Journal”, la debolezza del settore finanziario è stata «aggravata da un'inchiesta penale sul trading di derivati», ovvero quella aperta dalla questura di Trani. Inoltre, sottolinea ancora il quotidiano americano, «l'ex primo ministro Silvio Berlusconi, che sta avanzando nei sondaggi, ha promesso di abbassare le tasse se eletto; in molti temono che ciò lasci intuire che il paese possa mettere pressione sui conti».  Promesse che Daragh Maher, analista di Hsbc Holdings sentito dal Wall Street Journal, definisce «minacce al programma di austeritàì».Un altro analista, Paul Vigna, in un'intervista video apparsa anch'essa sul sito del giornale statunitense, ha poi sottolineato come il «trambusto» in Italia e «la possibilità che Berlusconi possa tornare al potere» siano tra le ragioni dell'andamento odierno dei mercati.
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