venerdì 6 gennaio 2012
Il cuore del pacchetto di liberalizzazioni che il governo potrebbe adottare a breve, forse già nel Cdm del 20 gennaio. Nel mirino anche le reti e le pubbliche amministrazioni. 
L'economista Giuseppe Di Taranto sulle liberalizzazioni (da Radio inBlu)
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​È, per titoli, il cuore del pacchetto di liberalizzazioni che il governo potrebbe adottare a breve, forse già nel Cdm del 20 gennaio. L’Antitrust, guidata da Giovanni Pitruzzella, rende nota la relazione annuale introducendola con una notazione politica:  «Occorre andare avanti superando egoismi di parte e resistenze degli interessi consolidati, ma questo processo deve essere accompagnato da interventi che garantiscano l’equità sociale e che favoriscano, anche attraverso le opportune riforme del diritto del lavoro, nuove opportunità di inserimento per i soggetti che ne uscissero particolarmente penalizzati».Ciò detto, l’Antitrust chiede, procedendo per capitoli, che le pubbliche amministrazioni riducano al minimo la gestione "in house" dei servizi. Per il resto si proceda con gare pubbliche e privatizzazioni, abbattendo le procedure di affidamento diretto. Sul fronte caldo dei carburanti, l’Autorità propone di eliminare le "esclusive" con le compagnie petrolifere e una più incisiva razionalizzazione della rete distributiva con misure che favoriscano lo sviluppo di operatori indipendenti. Nel settore energetico e dei trasporti si ritiene ormai imprescindibile la questione del processo di separazione tra le reti e gli operatori, e la realizzazione di nuove infrastrutture per l’importazione del gas. Quanto alle reti autostradali, si segnala la proposta di ridurre le concessioni di 50 anni.Il suggerimento sulle poste, invece, è quello di delimitare il perimetro del servizio universale limitandolo esclusivamente ai "servizi essenziali". Quanto all’attività di Banco Posta, per l’Autorità occorre prevedere la costituzione di una società separata da Poste Italiane, che abbia come oggetto sociale lo svolgimento dell’attività bancaria a pieno titolo. Da vietare, sul fronte banche e assicurazioni, la vendita di polizze associate ai mutui, mentre sono da ridurre la commissioni interbancarie. Suggerita la riforma degli ordini e l’abolizione dei tariffari. Va infine incentivato, per l’Antitrust, l’aumento del numero delle licenze dei taxi, magari offrendone una gratis, a titolo compensativo, agli attuali titolari. Quanto alle farmacie, si chiede la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C e la rimozione degli ostacoli all’apertura di nuove farmacie. Si segnalano, a questo proposito, le reazioni delle categorie all’intervista rilasciata da Balduzzi ad Avvenire. Per Parafarmacie occorre «maggiore chiarezza in merito alla liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C». Mentre la numero uno di Federfarma (l’associazione dei farmacisti), Annarosa Racca, non vuole «che il mercato delle farmacie sia dato in mano alle grandi multinazionali e alle lobby industriali».
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