giovedì 11 febbraio 2016
Il Consiglio dei ministri riunito a sera. Saltato di nuovo il decreto sugli indennizzi. Piacentini (Amazon) commissario per il digitale. Dalla nuova organizzazione del Credito cooperativo agli strumenti per liberare gli istituti dalle sofferenze.
Il governo Renzi scioglie i «nodi» delle banche
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Il maxi-decreto banche perde il pezzo che sembrava destinato a entrarci, cioè gli indennizzi per i risparmiatori colpiti dal crac delle 4 banche regionali. Dei quattro capitoli attesi, quelli entrati nel provvedimento esaminato ieri sera dal Cdm riguardano la riforma del credito cooperativo, attesa ormai da mesi, nuove misure per accelerare il recupero dei crediti e le norme che traducono l’accordo con Bruxelles sulla garanzia dello Stato sulle sofferenze bancarie. Un decreto comunque complesso, anche se fa rumore il nuovo rinvio sui rimborsi con la scelta di stralciare le misure sull’intervento «umanitario» e affidarle a un provvedimento ministeriale. Ci saranno invece i dettagli della garanzia che lo Stato cederà alle banche per aiutarle a smaltire i circa 200 miliardi di sofferenze che appesantiscono i bilanci, consentendo di 'muovere' almeno 70 miliardi di crediti diventati inesigibili. Lo schema che prevede una remunerazione della garanzia «in linea con le condizioni di mercato», sottolinea la Commissione Ue dando ieri il suo benestare all’intesa siglata due settimane fa dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan con il commissario alla Concorrenza, Vestager.  Per le Bcc, al testo si è continuato a lavorare fino all’ultimo, perché sono riemerse tensioni su uno dei nodi centrali della riforma - la creazione di una unica holding capogruppo - e sulla perdita delle riserve da parte degli istituti che decidessero di rimanere fuori, che dovrebbero comunque trasformarsi in Spa o in banche popolari. Da verificare infine l’entrata nel testo di norme per agevolare gli esuberi delle banche che si fondono. I sindacati fanno muro: temono che siano un incentivo ai licenziamenti. La prima decisione emersa dalla riunione è una nomina: Diego Piacentini, vicepresidente di Amazon, sarà dall’estate 2016 il commissario per il digitale e l’innovazione. Una nomina attestata da uno scambio di tweet tra Renzi ed il Ceo di Amazon, Jeff Bezos, che scrive: «Mr. Renzi, siamo così orgogliosi di Diego. Meraviglioso per l’Italia».
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