venerdì 17 agosto 2012
​Nascosto al fisco il 21% del prodotto interno lordo, contro il 18,7% della Bulgaria e il 17,2% della Slovacchia. Aumentano i "furbetti" nelle regioni del centro-nord, a partire da Lombardia e Veneto (+15%)
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Italia prima in Europa per evasione fiscale, con un'economia sommersa del 21% del pil, pari a 340 miliardi di euro l'anno. Molto di più di Bulgaria (18,7%) e Slovacchia (17,2%), ma anche di Grecia (20,8%), e Romania (19,1%), rispettivamente seconda e terza nella triste classifica.Secondo l'indagine, effettuata da Krls Network of Business Ethics per conto dell'associazione Contribuenti Italiani, sono 180,9 i miliardi di euro di imposte sottratte ogni anno all'erario. I principali evasori restano gli industriali (32,7%) e i bancari e assicurativi (32,2%), seguiti da commercianti e artigiani. Tra le regioni italiane che hanno registrato un aumento degli evasori fiscali, vengono segnalate la Lombardia (+15,6%), Veneto (+15,1%) e Valle d'Aosta (+14,2%), che precede il Lazio (+13,9%). Il numero dei lavoratori in nero, intanto, tocca quota 2,9 milioni, molti dei quali extracomunitari. I furbetti si contano anche nelle società di capitali operative (il 78%, secondo l'indagine, non versa le imposte dovute) e nell'esercito dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese: solo per la mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture mancano all'appello 8,2 miliardi.
 
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