martedì 18 novembre 2014
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​I Bronzi di Riace resteranno a casa loro, al museo archeologico di Reggio Calabria. Troppo fragili per viaggiare ha decretato la commissione nominata dal ministro della Cultura Dario Franceschini dopo un'estate di richieste, dai toni non sempre garbati di Vittorio Sgarbi critico d'arte nominato "ambasciatore" culturale per l'Expo. Ma Milano potrà contare su un'altra opera d'arte, conosciuta in tutto il mondo, e già simbolo dell'esposizione. L'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci sarà l'ospite d'onore dell'Expo, ma solo per un mese contro i sei previsti dalla manifestazione. Quello di Venezia, città chiamata a dare il prestito il suo tesoro, alla fine è un "ni", deciso dalla Soprintendenza dopo la richiesta degli organizzatori della manifestazione. Il disegno di Leonardo da Vinci - celeberrima rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano realizzata nel 1490 dallo scienziato che con Milano ha un rapporto particolarmente intenso perchè qui realizzò alcune delle sue opere più importanti, dall'Ultima Cena all'ideazione del sistema dei Navigli - è conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia ed era stato richiesto come opera-simbolo dopo il rifiuto del Ministero dei Beni Culturali a “prestare” per l’occasione i Bronzi di Riace. La decisione sul prestito arriva dopo l'iniziale rifiuto dalla direttrice della Pinacoteca. Ma, in occasione delle presentazione delle iniziative espositive della Soprintendenza lagunare martedì mattina è arrivata la decisione definitiva sulla vicenda da parte della soprintendente Giovanna Damiani. "Il disegno - ha detto Damiani - può affrontare, con tutte le dovute cure, sia il trasporto che l'esposizione". A dare parere favorevole al prestito da parte delle Gallerie dell'Accademia alla mostra dedicata a Leonardo a Palazzo Reale anche un pool di esperti che ha valutato lo stato di salute del disegno. L’uomo Vitruviano - insieme a un altro nucleo di importantissimi disegni leonardeschi - è conservato da quasi due secoli alle Gallerie dell’Accademia, esposto solo raramente, proprio per la sua delicatezza Infatti, il disegno ormai diventato famosissimo realizzato a matita e a china, non può rimanere permanentemente esposto in quanto la luce scolorirebbe l’inchiostro e quindi lo perderemmo. Un documento che non appartiene né all’arte né alla scienza ma che ormai è diventato una icona della civiltà occidentale. Rappresentato nelle sue diverse interpretazioni, in ogni tipo di oggetto, declinato in tutti i modi. Il foglio rappresenta uno studio sul corpo umano inserito nel cerchio e nel quadrato, figure geometriche perfette, secondo Platone. Dove il centro del cerchio coincide con l’ombelico per indicare l’origine spirituale dell’uomo e quello del quadrato con i genitali, rappresentazione dell’origine fisica.
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