martedì 20 settembre 2016
​Nessun accordo all'incontro convocato al Mibact. La delusione dei ministri Franceschini e Giannino: persa una grande occasione.
Salone del libro, è rottura tra Torino e Milano
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Salone del libro, tra Torino e Milano è rottura. Nessun accordo è stato raggiunto oggi nell'incontro convocato a Roma al Mibact (ministero dei Beni e delle attività culturali). Si puntava a trovare una forma di integrazione tra i due capoluoghi di regione, ma "purtroppo questa soluzione non è stata accettata. Ci siamo trovati di fonte a molte rigidità delle due città". Lo ha detto il ministro Franceschini sceso con il collega Giannini al termine della riunione di un'ora e mezza con le due rappresentanze, parlando dell'accordo saltato sul futuro del Salone del libro tra Milano e Torino. "Lo diciamo con molta amarezza nella consapevolezza di avercela messa tutta. L'Italia perde una grande occasione", ha aggiunto Franceschini. L'Associazione italiana editori "Torino ha un problema legato ai vincoli dello spazio espositivo, il Lingotto, e diventa difficile pensare a manifestazioni di tipo diverso". Lo ha detto il presidente dell'Aie (Associazione italiana editori), Federico Motta, dopo la rottura del tavolo. "Noi siamo talmente disponibili e aperti che abbiamo proposto di prenderci carico di tutta l'organizzazione dei due eventi eventualmente e ancora di più pensare anche ad una fiera specialistica in un momento diverso" ha detto Motta. Il sindaco di Torino Appendino "Non c'è stata apertura e noi andiamo avanti. Se si fosse trovato un accordo sarebbe stato meglio per il sistema Paese". Lo ha detto il sindaco di Torino, Chiara Appendino, uscendo dal tavolo oggi al Mibact. "Il Salone del Libro esiste, ha 30 anni, ed è a Torino. Se l'occasione era fare sistema, farlo accrescere e dare valore aggiunto al Paese, noi c'eravamo" ha sottolineato Appendino, spiegando che i tre punti fondamentali erano "Salone unico, con date uguali e governance unica. Su questo non si è trovato accordo". Il presidente della Regione Piemonte Chiamparino "A questo punto compiremo rapidamente gli atti per rendere operativa la fondazione,. Suggerirò al nuovo presidente della fondazione, a Massimo Bray e al suo gruppo, di lavorare a un evento che, pur mantenendo le caratteristiche proprie del Salone del Libro di Torino, trovi elementi di specializzazione che lo differenzino da quanto la Fabbrica del Libro e Aie stanno organizzando a Milano". Lo afferma, in un comunicato, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. "La nostra proposta rispettava la richiesta del Ministro Franceschini. Abbiamo dovuto prendere atto che non vi sono le condizioni per trovare un accordo che tenga conto di quello che Torino, in trent'anni di storia, ha significato e tuttora significa per il libro e la lettura", aggiunge Chiamparino. "Non possiamo accettare che il Salone degli editori si faccia a Milano e a Torino si faccia una grande libreria. Non siamo animati da alcuno spirito guerriero, anche se non sarebbe la prima volta che Davide batte Golia". La Fabbrica del Libro di Milano "Abbiamo portato a questa riunione una proposta molto forte, un unico evento nelle due città: a Milano nell'editoria e specializzazione dell'evento su Torino sui librai, nelle stesse date". Lo ha detto Renata Gorgani, presidente della Fabbrica del Libro di Milano, uscendo dal tavolo al Mibact sul futuro del Salone del Libro, al quale non è stato trovato un accordo per una manifestazione unica a Torino e Milano. "Questa nostra proposta non ha incontrato il gradimento di Torino, abbiamo molto discusso su possibili alternative e specializzazioni, ma non abbiamo trovato un accordo" ha sottolineato infine Gorgani.
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