lunedì 21 luglio 2014
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​Le guerre non si celebrano, si commemorano. Anzi se ne commemorano i caduti. Il Commissariato generale per le onoranze ai caduti in guerra, detto per brevità Onorcaduti, è l’istituto preposto dal ministero della Difesa al «censimento, ricerca, sistemazione delle salme dei militari, militarizzati e civili» deceduti nei conflitti. Circa 970 mila morti. E siccome quello della memoria è un valore culturale, il Commissariato generale, onorando quanti hanno dato la vita per la patria, con la tutela del decoro e della dignità dei sepolcreti tutela pure lo spirito di un’intera comunità. Quel senso patrio che l’imminenza del centenario italiano della Grande Guerra rinfocola, portando allo scoperto meriti e problematiche. Sui sepolcreti, termine coniato dalla legge per indicare sacrari, cimiteri, ossari, templi votivi, il Ministero ha "diritto d’uso", vale a dire la responsabilità (in base alla legge 66 del 2010 poi rivista nel 2012) del mantenimento e della gestione degli immobili (o parte di essi) inerenti la memoria dei caduti anche se di proprietà di amministrazioni locali o di enti ecclesiastici privati. Una competenza va dall’Altare della Patria al Sacrario di Redipuglia, dal Tempio Antoniano dei Caduti in Guerra di Padova al Cimitero militare di Bligny, in Francia, dove si trovano i resti di circa 4.500 caduti italiani nella Seconda battaglia della Marna. I grandi sepolcreti sono una trentina (tutti con caduti della Grande Guerra eccetto le Fosse Ardeatine, il Sacrario Militare di El-Alamein e quello di Mignano Montelungo), cinque zone monumentali (come ad esempio il Monte San Michele) e un monumento-sacrario (l’Ara Pacis Mundi di Meda): tanto il Sacrario dei Caduti Oltremare di Bari, quanto il Cimitero Italiano di Mauthausen, infatti, ospitano vittime sia della Seconda che della Prima guerra mondiale. Nella gestione degli oltre 1.300 sepolcreti il Commissario generale si avvale di una struttura, all’interno del Ministero, con un’articolazione interna su cinque uffici-direzioni amministrative, tecniche, storiche ed una articolazione territoriale tanto in Italia che all’estero. Circa duecento gli addetti. Negli ultimi cinque anni, assegnazione da parte del ministero ad Onorcaduti è stata mediamente di due milioni e duecentomila euro a fronte di un bisogno sei-sette milioni: l’equivalente di poco più di quattro miliardi di lire, che stride notevolmente con i sei miliardi messi a bilancio dall’istituto sul finire degli anni Novanta e considerato già allora largamente insufficienti alle necessità. «In un simile frangente diventa decisivo ottimizzare le risorse – spiega il vicecommissario generale di Onorcaduti, il generale Silvestri –. In questo diventano strategiche le oltre cinqaunta convenzioni che stipuliamo ogni anno con i Comuni. Altro settore decisivo è quello della cooperazione con le associazioni combattentistiche e d’arma, come l’accordo quadro stipulato nel 2012 con l’Associazione nazionale alpini, scaduto nel 2013 e rinnovato per altri tre anni. Proprio gli alpini ci consentiranno di ovviare a Redipuglia i problemi di personale che abbiamo accusato negli ultimi mesi». Le convenzioni servono non solo alla manutenzione quotidiana, ma a consentire una maggiore fruibilità dei sacrari, in particolare nei giorni di festa. A cominciare dalla chiusura domenica e lunedì (oltre all’orario 9-12 e 14-17) di diversi sepolcreti.
«Stipuliamo la convenzione con il Comune interessato a cui forniamo un contributo economico (variabile a seconda delle dimensioni e del tipo di intervento richiesto) e poi spetta a loro avvalersi del proprio personale, delle associazioni locali, o di quelle combattentistiche e d’arma – prosegue Silvestri –. Lo stanziamento annuale per questi accordi è di circa 320mila euro, quindi mediamente seimila euro a convenzione; un sostegno all’impegno delle amministrazioni e non certo il prezzo effettivo del servizio. Siccome la nostra ottimizzazione delle risorse è a 360°, in alcuni casi abbiamo adottato accordi simili pure con Vigili del Fuoco ed enti militari». Per il centenario della Grande Guerra la Presidenza del Consiglio dei ministri ha inserito nella legge di stabilità dei fondi sia per interventi sui luoghi della memoria sia per gli eventi. Questi esulano, ovviamente, dall’assegnazione a Onorcaduti, così come ne stanno fuori i fondi per il Memoriale della Grande Guerra che verrà costruito a Redipuglia, all’interno della Casa della III Armata, con percorsi multimediali e la mostra di oggetti provenienti da famiglie dei soldati stessi.
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