mercoledì 27 novembre 2013
Il capolavoro rinascimentale, in prestito dai Musei Vaticani, verrà esposto a Palazzo Marino fino al 12 gennaio. L'iniziativa, promossa dal Comune e da Eni, è a ingresso gratuito. (Antonio Giuliano)
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Sarà un dono preziosissimo quello che i milanesi troveranno sotto l’albero questo Natale. Da domani e fino al 12 gennaio nella Sala Alessi di Palazzo Marino sarà possibile ammirare la celebre Madonna di Foligno di Raffaello Sanzio (1483-1520). Ritorna ormai l’attesa esposizione natalizia promossa dal Comune di Milano e da Eni, quella che a ingresso gratuito ha permesso di ammirare negli anni precedenti i capolavori di Caravaggio, Leonardo, Tiziano, De La Tour. Fino alla mostra dei record, l’anno scorso, Amore e Psiche di Canova, che ha fatto registrare 225 mila ingressi. Adesso grazie al prestito dei Musei Vaticani arriva questa famosa opera rinascimentale dipinta da Raffaello tra il 1511 e il 1512. La tavola fu commissionata da Sigismondo de’ Conti, illustre umanista di Foligno e segretario di Papa Giulio II. Doveva essere collocata sull’altare della chiesa di Santa Maria in Aracoeli sul Campidoglio a Roma, ma venne poi trasferita nel 1565 alla chiesa di S. Anna presso il Monastero delle Contesse a Foligno. Portata in Francia da Napoleone nel 1797, in seguito al Trattato di Tolentino, entrò a far parte della Pinacoteca Vaticana nel 1816. Con questo dipinto, Sigismondo de’ Conti, raffigurato in preghiera in ginocchio sulla destra, voleva ringraziare la Vergine per avergli salvato la sua casa di Foligno uscita prodigiosamente integra dopo essere stata colpita da un fulmine. Un episodio rievocato dal paesaggio sullo sfondo e anche dall’angioletto al centro della scena che regge una targa senza iscrizione come segno del voto esaudito dalla Madonna. La Vergine con Gesù Bambino tra le braccia siede su un trono di nubi e a farle da schienale è un disco solare che emerge in mezzo a un affollato coro di angeli che si confondono tra le nuvole. Ma colpiscono per fattura anche gli altri personaggi. Da san Gerolamo in abito cardinalizio che presenta Sigismondo alla Vergine a san Giovanni Battista, sulla sinistra, ricoperto di pelli, che indica la visione celeste, davanti alla quale si inginocchia san Francesco; l’ordine francescano custodisce infatti ancora oggi la chiesa di Santa Maria in Aracoeli alla quale il quadro era originariamente destinato e dove voleva essere seppellito l’ottantenne Sigismondo. L’arte di Raffaello è tale da rendere vivissima una sacra conversazione tra i santi e la Madonna, in cui è coinvolto anche chi guarda. San Giovanni Battista ha gli occhi fissi sullo spettatore e indica la Vergine con il Bambino, san Francesco supplica Maria e indica lo spettatore, così come san Girolamo che sta intercedendo per Sigismondo. La Vergine Maria, rivolge lo sguardo al Figlio, ma con la coda dell’occhio sembra osservare le persone sottostanti. Sguardi da cui saranno interpellati anche i visitatori di Palazzo Marino proiettati anche senza volerlo in uno scenario sublime.
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