giovedì 8 ottobre 2015
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Camminare? «Significa aprirsi al mondo. Riporta l’uomo alla coscienza felice della propria esistenza». David Le Breton in Un mondo a piedi (Feltrinelli, nel 2001) fa l’elogio della marcia, «un gesto trasgressivo, una potente affermazione di libertà» (ora in libreria con Camminare.Elogio dei sentieri e della lentezza, Edizioni dei Cammini, pp 185, euro 16,00). Nell’era della comunicazione fast e in cui si vola da un capo all’altro del mondo con estrema facilità, ecco l’importanza di riappropriarsi del senso del cammino. E della lentezza. A Monteriggioni, alle porte di Siena, sull’antico tracciato della via Francigena, da domani a domenica, va in scena lo Slow Travel Fest (www.slowtravelfest.it), il festival interamente dedicato alla cultura del viaggio lento, non solo a piedi ma anche in bicicletta, organizzato da Ciclica.cc e Movimento Lento con Regione Toscana, Toscana Promozione e Comune di Monteriggioni. E il coinvolgimento di Touring Club Italiano, SloWays e Associazione Europea delle Vie Francigene. Incontri ed escursioni. Anche senza meta. Come insegna La vocazione di perdersi (edicicloeditore, pp. 96, euro 8,50) del geografo e scrittore Franco Michieli, che animerà dibattiti e guiderà le camminate fra le colline, insieme a Claude Marthaler, Darinka Montico, Riccardo Carnovalini, Pietro Scidurlo, Luca Gianotti. A volte «sono le vie a trovare i viandanti», dice Michieli. «Se il viaggio è tutto organizzato, tutto sarà ovvio e verrà meno la scoperta. Invece è meraviglioso “perdersi”, in Lapponia come nelle città. Lasciando a casa tutti questi strumenti che ci sembrano indispensabili: gps, cellulari, bussole, orologi… Protesi che sostituiscono e amplificano facoltà che in realtà abbiamo già. Come facevano una volta i grandi viaggiatori? Come si muovevano le tribù in mezzo al deserto? Facciamoci guidare dalla natura. E – quando la via sembra smarrita – camminiamo sulla fiducia, manteniamo la rotta con l’immaginazione. E aspettiamo.Ad un certo punto ecco la “rivelazione” che ci mostrerà la strada. Perdersi è un cammino anche spirituale per ritrovarsi e rinnovarsi». A Slow Travel Fest, l’esempio della via Francigena, il percorso millenario che collega Canterbury a Roma, che anche in vista del prossimo Giubileo acquista una importanza straordinaria per vivere l’esperienza di «fede in cammino». Nel complesso monumentale di Abbadia a Isola sabato mattina, si terranno gli Stati generali della via Francigena: un forum fra tutte le istituzioni e gli operatori interessati alle opportunità di sviluppo. A discutere sulla dimensione spirituale del cammino, a Monteriggioni alle 11.30 di domenica, saranno il giornalista Sergio Valzania, vicedirettore di Radio Rai, con don Domenico Poeta, responsabile dell’arcidiocesi di Siena per l’accoglienza pellegrina e Italo Bertolasi, fotografo che ha percorso le più importanti vie sacre del mondo. Nel pomeriggio la chiusura «in un cammino di condivisione» con la festa della Madonna del Rosario. Una processione. Un cammino. Lento e profondo.
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