giovedì 20 marzo 2014
​Firmata intesa con società giapponese. Tra quattro anni saranno 15mila i volumi digitalizzati.
COMMENTA E CONDIVIDI
Un patrimonio culturale inestimabile: 82mila manoscritti, accumulati nel corso dei secoli e gelosamente conservati. Prosegue il piano di digitalizzione dei volumi della Biblioteca Apostolica Vaticana. Stamattina è stato firmato un accordo con la Ntt Data per la digitalizzazione - nell'arco di quatto anni - di tremila manoscritti, nell'ambito del più vasto progetto che riguarda l'intero patrimonio cartaceo conservato presso la Biblioteca. L'accordo è stato successivamente presentato in sala stampa vaticana da monsignor Jean-Louis Bruguès, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa; da monsignor Cesare Pasini, Prefetto della biblioteca apostolica vaticana; da Toshio Iwamoto, presidente di Ntt Data Corporation; da Patrizio Mapelli, presidente di Ntt Data Emea; da Toshio Iwai, vice presidente esecutivo di Ntt Data. "Digitalizzare gli 82.000 manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana - ha osservato monsignor Pasini - è un compito che ci siamo assunti ormai da anni; e già abbiamo potuto creare contatti con Istituzioni culturali e con Società che condividono e sostengono la nostra impresa. Anche altre Biblioteche - ha rimarcato - stanno catalogando manoscritti: il nostro proposito si caratterizza per la volontà di disegnare un progetto d'insieme per l'intera, immensa mole dei nostri manoscritti, che potrà giungere a digitalizzare 40 milioni di pagine".  "Con i 3.000 manoscritti previsti nella prima fase di collaborazione con NTT, - ha spiegato monsignor Pasini - potremo raggiungere, fra quattro anni, la cifra di 15.000 manoscritti complessivamente digitalizzati". La digitalizzazione dei manoscritti, ha commentato Pasini, sarà "una vera opera a favore della conservazione e della divulgazione della conoscenza, a servizio della cultura per tutto il mondo".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: