lunedì 4 gennaio 2016
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Che il cielo sia sereno o coperto, poco importa. Nella notte fra il 5 e il 6 gennaio, comunque sia, la Valle Sabbia e l’Alto Garda Bresciano si mettono in cammino alla luce delle stelle. Nella scia delle comete. Sulle orme della memoria.

(David Pasotti) Le stelle sono quelle fatte di carta, cartone, vetro, vetroresina, plexiglass e altro ancora, quasi sempre con un’anima di ferro, che gruppi di cantori e di suonatori accendono al tramonto, issano a placare il buio delle strade e delle contrade più sperdute della montagna, e portano in corteo raccontando lungo le vie e le piazze, col linguaggio della musica, il viaggio dei Magi fino a Betlemme e l’incontro con il Dio-Bambino. La memoria è quella delle comunità che, nei secoli, hanno elaborato e tramandato repertori di canti e di musiche, a restituire in modo sempre differente, sempre originale, la medesima storia, a partire quasi sempre dal medesimo incipit: «Noi siamo i tre re venuti dall’Oriente per adorare Gesù».

(David Pasotti) CANTI E LUCI NELLA NOTTE E NEI SECOLI Una memoria ancora viva e vitale. Stelle anche quest’anno accese. A sfidare il morso tetro dell’oblio. Sono molte le comunità che, tra Valle Sabbia e Alto Garda Bresciano, ancora vivono la trepidazione dell’incontro itinerante con i «Cantori della Stella», che ancora riempiono il silenzio della notte con i «Canti della Stella». Una tradizione una volta molto diffusa lungo l’arco alpino, e che in alcune aree, come in questo lembo di Lombardia al confine col Trentino, resiste con vigore.

(Marcella Amigoni) Quelli dei «Cantori della Stella» nascono come «canti di questua epifanici». I gruppi, percorrendo vie e piazze, fino a toccare le frazioni più remote di queste comunità di montagna, dove si fermavano a esibirsi, ricevono aiuti a beneficio della comunità. Che una volta potevano essere viveri o vino, oggi denaro, che poi ogni gruppo destina a particolari opere di solidarietà o d’interesse comune. Intanto, ogni sosta, nei cortili, sotto i portici, sono il teatro di una gara a offrire ristoro, dalla polenta al vin brulè.

(Marcella Amigoni) UNA TRADIZIONE IN 40 FOTOGRAFIE Testimonia questa vitalità la mostra fotografica «Alla luce della tradizione», allestita fino al 17 gennaio nel Santuario della Madonna delle Cornelle, a Provaglio Val Sabbia. Vi sono esposte quaranta immagini scattate da quattro giovani autori valsabbini – Marcella Amigoni, David Pasotti, Matteo Ghidinelli e Paolo Meloni – che negli ultimi anni hanno documentato questo antico rito, come ancora si esprime nelle loro comunità. La mostra, a ingresso libero, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, è una delle iniziative promosse nell’ambito del festival «La Dodicesima Notte», organizzato dall’Associazione culturale «Choros», giunta alla nona edizione, nata per dare linfa nuova a questa tradizione.

(Matteo Ghidinelli) «Ecco, allora, con l’attività di documentazione svolta dal collettivo di fotografi promosso da Choros, i progetti musicali tesi allo studio e alla valorizzazione del repertorio musicale del Canto della Stella declinato per organici diversi da quelli tradizionali, come la collaborazione con l’ensemble Rondò», spiega Walter Spelgatti, uno dei promotori del festival che «prende il nome dalle dodici notti trascorse dalla nascita del Bambin Gesù alla visita dei Re Magi».

(Matteo Ghidinelli) E LA MEMORIA SI AFFIDA AI BAMBINI Mira a dare radici e avvenire al «Canto della Stella» l’iniziativa nuova di questa edizione 2016 de «La Dodicesima Notte»: il laboratorio didattico-interattivo rivolto ai bambini (a partecipazione gratuita, come tutte le proposte del festival) intitolato «Piccoli grandi stellari».

(Paolo Meloni)Domenica 17 gennaio dalle 15, sempre al Santuario della Madonna delle Cornelle, il pomeriggio si aprirà con la visita dei bambini alla mostra fotografica; poi la lettura animata di una fiaba scritta dal docente della Cattolica Claudio Bernardi, «Camillino il cammellino e Selina la stellina», e interpretata da Camilla Mangili; quindi il laboratorio creativo «La mia Stella», infine una dolce merenda per tutti. Gli altri appuntamenti del festival: sabato 9 gennaio alle 20 nella chiesa di San Bartolomeo, a Vesio di Tremosine, con la serata intitolata «E alzarono gli occhi»; mentre «E luce fu» sarà il titolo della serata di domenica 10 alle 17,30 nella chiesa di San Michele a Lavino di Pertica Alta. Ogni volta – come l’apertura del festival, a Provaglio, sul tema «Vennero i Magi da terre lontane» – ecco esibirsi insieme gruppi di cantori di diverse comunità della Valle Sabbia e dell’Alto Garda Bresciano, a dialogare con i «racconti di luce» di Ferruccio Filipazzi e le musiche eseguite dall’ensemble «Rondò a fiato» diretto da Cesare Maffei. (Per informazioni: 348.9328101)

(Paolo Meloni)
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