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Ma non andò così: "Nel momento in cui entri nella fase compulsiva, uscire dal gioco è praticamente impossibile. E vivi solo per quello, giocare è il tuo primo pensiero quando ti svegli al mattino e l'ultimo prima di addomentarti la sera".
Due anni fa è entrato in comunità, quella della Fondazione Exodus a Cassino. Si è salvato. "Noi non siamo medici o insegnanti, ma cerchiamo di essere fratelli maggiori", spiega Luigi Maccaro il responsabile.
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