giovedì 6 dicembre 2012
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​Come se il medico invitasse il paziente con la broncopolmonite a passeggiare in canottiera sulla neve. Esplode l’allarme sociale per le ludopatie e fra i nuovi provvedimenti legislativi che si va preparando? Da una parte (finora non sono arrivate smentite) un bel bando per assegnare mille nuove licenze per l’apertura di sale di poker live nel nostro Paese. E, dall’altra, lo sbarco online di quaranta nuove tipologie di slot machine, sarebbe a dire infilandole in ogni casa o quasi e rendendole a portata di ogni carta di credito.Sebbene non sia ancora detta l’ultima parola, visto che ieri un bel po’ di senatori sono saltati sugli scranni e hanno chiesto al ministro dell’Economia Vittorio Grilli di andare urgentemente nella loro Aula a spiegare la politica governativa sulla questione, con il presidente Vannino Chiti (Pd) che ha accolto la proposta.A innescare la fronda era stato Raffaele Lauro (Pdl): «Abbiamo preso atto della gravità della situazione che si sta determinando nel Paese», ma intanto «il governo Monti preparava una nuova trappola per le famiglie italiane, con l’offerta online di nuove slot sulla rete! Noi discutiamo di distanze sensibili dalle chiese, dalle scuole e la nuova e scandalosa offerta di gioco viene proposta nelle famiglie italiane!». E se dal bilancio di previsione 2013 è venuta fuori una enorme caduta delle entrate erariali da gioco, «il governo freneticamente cerca di recuperare rovinando le famiglie italiane». Allora – chiudeva Lauro – «venga in Aula il ministro Grilli a spiegarci qual è la politica del governo, altrimenti ci sarà veramente da organizzare un’insurrezione popolare». Chiti benediva l’iniziativa e poi argomentava: «Vorrei rilevare che è emerso che siamo primi nel mondo per il gioco d’azzardo e non è un grande merito da presentare». Insomma, la preoccupazione sta superando i livelli di guardia.«Abbiamo lavorato a lungo e duramente, respingendo le pressioni della fortissima lobby dell’azzardo – tuona Donato Mosella (Api), membro della Commissione Affari sociali – e «adesso dobbiamo assistere increduli all’inserimento legale online di nuove slot machine». Altro che distanza minima da scuole e ospedali! Le slot machine direttamente nel salotto di casa». Risultato? «Prendiamo sin d’ora l’impegno di eliminare questa legge. Non fa altro che vanificare i tentativi di arginare un fenomeno che rappresenta un’emergenza sociale».Capitolo sulle (mille) nuove sale di poker live, poi. Novità che sarebbe contenuta nel decreto "Milleproroghe" in corso di predisposizione e che, nonostante il poker fosse stato vietato fuori dei quattro casinò italiani nel 2009, prevederebbe entro gennaio un bando per assegnare appunto mille licenze per l’apertura di queste sale. La base d’asta sarebbe di 100mila euro e ogni licenza avrà durata di nove anni, con una tassazione che dovrebbe essere – appena – il 3% sulle somme incassate. Ma i condizionali sono d’obbligo, perché dai ministeri dell’Economia e dell’Industria fanno sapere che l’idea non è stata partorita da loro e quindi resta il giallo sulla sua "paternità".Nel frattempo su un sito specializzato sono già disponibili suggerimenti e soluzioni per questa «nuova attività». Le «condizioni minime consigliate» parlano di «cinquecento metri quadrati»: uno «spazio che si può comporre di un’ampia sala poker» e altri due, separati, dedicati «alla sala slot e alla sala scommesse». Ma l’azienda – si scopre – è già pronta a fornire il prodotto per intero e chiavi in mano: «Partecipazione bando di gara 2013, progettazione sale su misura, software e hardware per la gestione e providing dei tornei di poker, sistema di gestione tecnologica, arredi, tavoli e kit da gioco personalizzati» e addirittura «formazione personale di sala e analisi economica personalizzata».Suona infine l’allarme anche dal sindacato: «Il rischio è che i giochi d’azzardo, resi maggiormente accessibili, diventino vera e propria droga», fa sapere il segretario confederale dell’Ugl, Cristina Ricci. Droga che «risulterà fortemente deleteria per tutti quei giovani, disoccupati e pensionati che, pur avendo risorse esigue, tenteranno l’illusione di una facile vincita». E tanto più che davanti «all’impoverimento del tessuto produttivo del Paese, appare profondamente diseducativo e immorale tentare di rimpinguare le casse dello Stato attraverso le slot machine».​
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