mercoledì 29 maggio 2013
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«Le dipendenze? Vanno combattute con una strategia unica. Non si può pensare di contrastare solo quella derivante dalle droghe, senza pensare di combattere quella causata dagli alcolici, visto che per molti adolescenti l’approccio col bere corrisponde o prelude a quello con gli stupefacenti. E non solo: alcuni Paesi europei, come la Francia, già si stanno attrezzando per curare e contrastare insieme anche la dipendenza dal gioco d’azzardo compulsivo, che come abbiamo appena visto dai dati italiani sembra avere purtroppo una preoccupante correlazione con l’uso di droghe...». Danilo Ballotta è responsabile del coordinamento istituzionale dell’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze di Lisbona (Emcdda). Per indole, non è incline agli allarmismi né alle drammatizzazioni, ma giudica «preoccupante la diffusione di macchinette da gioco nei locali pubblici italiani. Mi è accaduto già di far colazione accanto a persone giovani o di mezza età, che a quell’ora dovrebbero essere impegnati in mansioni lavorative e invece erano attaccati compulsivamente allo schermo di queste slot machines da bar. È una piaga sociale...».Come le droghe?Sembra proprio di sì. Anche se i dati e la letteratura scientifica sul consumo di queste ultime sono più imponenti, dettagliati e parlano, purtroppo, non solo di danni alla salute ma anche di vittime. Di overdose da stupefacenti continuano a morire in Europa circa 6.500 persone, meno dei 7.700 di qualche anno fa, ma pur sempre troppi. Parliamo di 18 vittime al giorno, una ogni ora e mezza.Eppure c’è chi insiste per forme di legalizzazione...Già, anche se poi quando si analizzano gli argomenti a sostegno, non sono neppure così convincenti. Io penso che sia una idiozia continuare a sostenere che ci siano droghe buone e cattive, leggere e pesanti... Possono tutte fare male in maniera seria, a volte malissimo se chi le usa è un adolescente o qualcuno già gravato da problemi di salute.I vostri dati segnalano un marcato calo dei consumi in Europa. Resiste la cannabis...Il consumo di cannabis resta problematico sotto vari punti di vista. Intanto è un mercato enorme: stiamo parlando di 2.500 tonnellate consumate ogni anno in Europa, con profitti criminali per molti milioni di euro. Inoltre, il dato nuovo è che, in una certa parte, si tratta di cannabinoidi <+corsivo>made in Europe<+tondo>.Cioè?Prima la maggior parte veniva da altri Paesi produttori, fuori dal nostro continente. Ora aumentano i sequestri delle piante in Europa. E non si tratta solo di qualcuno che coltiva le sue piantine, ma a volte di vere e proprie piantagioni. Ciò dimostra l’interesse della criminalità organizzata, che una volta accertata la crescita della domanda si attrezza per aumentare l’offerta.
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