lunedì 20 ottobre 2014
Le buone pratiche nel Rapporto del Centro studi. Presentata l’annuale fotografia su questo segmento del sistema nazionale. Cicatelli: documentata una realtà concreta per fornire suggerimenti e modelli potenzialmente innovativi.
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Aiutare i ragazzi a prendere decisioni. O meglio fornire loro gli strumenti perché sappiano compiere delle scelte in campo scolastico come nella vita. Un compito nel quale la scuola svolge un ruolo di primo piano e «per la scuola cattolica dovrebbe essere una tendenza naturale». E proprio per questo il tema «Una scuola che orienta» è stato scelto come focus dell’annuale Rapporto sulla scuola cattolica in Italia, redatto dal Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) e pubblicato dall’Editrice La Scuola di Brescia, giunto alla sua sedicesima edizione. Un lungo percorso, quello del Rapporto del Cssc, che dalla fine degli anni ’90 accompagna la scuola cattolica cercando non solo di fornirne una fotografia (con dati e informazioni), ma anche di indicare argomenti per proseguire in un cammino di qualità.Il sedicesimo Rapporto, che è stato presentato ieri a Roma dal direttore del Cssc Sergio Cicatelli nell’ambito della Giornata pedagogica della scuola cattolica sul tema «Crescere a scuola come uomini e donne», ha voluto mettere a fuoco proprio l’argomento dell’orientamento, che, scrive il vescovo di Piacenza-Bobbio e presidente del Consiglio nazionale della scuola cattolica Gianni Ambrosio, «dovrebbe appartenere alla prassi ordinaria di ogni scuola. A maggior ragione deve essere così per la scuola cattolica, che nell’orientamento può trovare un modo efficace per esprimere la sia cura educativa verso ogni alunno». E non a caso il Rapporto 2014 nella sua seconda parte offre anche una piccola carrellata di «buone pratiche» che già esistono nella scuola cattolica. «L’obiettivo di questa raccolta di esperienze – spiega il direttore del Cssc Cicatelli – non è quello di soddisfare una generica curiosità nè di offrire una vetrina ad operatori del settore: si intende invece appunto documentare la realtà concreta dell’orientamento praticato in alcuni ambienti per fornire suggerimenti e disseminare modelli potenzialmente innovativi». Le otto testimonianze raccolte nel Rapporto hanno come filo conduttore, «pur nella varietà dei metodi e dei contenuti, è costituito dall’attenzione alla persona, che è da sempre la cifra della scuola cattolica». Si va dall’illustrazione dei metodi pedagogici e orientativi presenti nei progetti educativi nelle scuole dei salesiani (soprattutto nel campo della formazione professionale) e dei gesuiti, a quello dell’istituto paritario «L’Aurora» di Cernusco sul Naviglio in provincia di Milano, su cui ruota l’intera attività educativa producendo anche sperimentazioni metodologiche che vanno ad incidere sulla prassi didattica ordinaria. E non mancano il campo universitario con la testimonianza dell’équipe del Servizio orientamento dell’Università Cattolica nella sede di Piacenza-Cremona. e quella dalla Facoltà teologica del Triveneto. Interessante anche il contributo del Movimento studenti cattolici delle scuole della Fidae, che hanno condotto un’indagine tra gli studenti su come loro vivono l’orientamento scolastico.Accanto alle «buone pratiche», il Rapporto 2014, nella sua prima parte offre alcune riflessioni e documentazioni di base sul tema dell’orientamento. Uno sguardo teorico sull’orientamento in chiave pedagogica, psicologica e sociologica non sono in Italia, ma anche in Europa, perché non deve mai mancare un raffronto con gli altri Paesi. Nella terza parte vi è infine l’approfondimento di alcuni aspetti di carattere più tecnico. Un Rapporto che oltre a fornire elementi di analisi e riflessione sulla «buona scuola» mette in evidenza, se ve ne fosse ancora bisogno, dell’impegno della scuola cattolica paritaria in un cammino di qualità. Un cammino offerto a tutti coloro che hanno a cuore il futuro della scuola italiana.
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