giovedì 7 agosto 2014
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«Aberrante!». Ha rincorso l’aggettivo giusto lungo tutta la lunga telefonata, per afferrarlo all’ultimo secondo. È aberrante quanto è accaduto a lei e, in modi e maniere diversi, accade a milioni di persone vedove come lei. È aberrante che una misera pensione di reversibilità di mille euro faccia cumulo con il suo reddito e venga quindi tassata due volte. È aberrante che sua figlia, a 17 anni, quando finalmente la pensione arriva, a quasi 15 anni dalla morte del padre, non risulti più a carico della madre vedova avendo superato di 10 euro (avete letto bene: dieci) la soglia fatale dei 2.840 euro annui. Aberrante, per dire soltanto di una conseguenza, che a quel punto – per lei che oggi studia all’Università – la madre non possa nemmeno scaricare le tasse universitarie.Mariassunta Treglia, vicepresidente del Melograno (l’Associazione nazionale per i diritti civili delle persone vedove), precipita nel gorgo 18 anni fa. Lei è avvocato e suo marito, Alberto Brighina, è magistrato. Non è un magistrato qualsiasi: palermitano, in magistratura già a 22 anni, lavora con Falcone e Borsellino nel capoluogo siciliano prima di essere trasferito a Roma come consigliere del garante per l’editoria. Insegna anche Diritto pubblico all’Università. Poi, all’improvviso, in appena tre mesi un tumore fulminante se lo porta via, lasciando Mariassunta sola con la figlia di nemmeno 2 anni.Prima beffa: «Per un solo mese – racconta lei – non riesce a maturare i dieci anni di contributi. La pensione di reversibilità riesco a ottenerla soltanto tre anni fa». Mariassunta si arrangia come può. Lavora, ma mette la professione al secondo posto. Prima c’è Costanza, la figlia rimasta senza papà. La pensione di reversibilità oggi è poca cosa; alla figlia va appena il 20 per cento; ma è sufficiente per superare, di uno sciaguratissimo pelo, la soglia di 2.840,51 euro. Mariassunta non se ne accorge, nemmeno la sua commercialista. «E così pochi giorni fa, dopo due anni, mi arriva una sanzione di 600 euro». Seconda beffa. Di una lunga serie.«Quattro anni fa – racconta – alla Conferenza di Milano abbiamo incontrato Giovanardi. L’abbiamo scongiurato di intervenire. Alzare la soglia dei 2.800 euro costa davvero troppo? Almeno evitiamo che la pensione di reversibilità faccia cumulo e venga tassata due volte. “Non ci sono i soldi” ci ha risposto». La solita, solitissima risposta. «Ma proprio sui vedovi dovete risparmiare?».Inutile dire a quali categorie di persone, ben più pingui, lei stia pensando. Non ci vuole molta fantasia. Sono passati tanti anni, ma l’emozione e la passione con cui si esprime sono freschissime. L’avvocato Mariassunta Treglia si ferma, ci pensa e chiude con una parola sola: «Aberrante».
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