martedì 10 maggio 2016
Vasta operazione a Bari. Gli inquirenti: progettavano attentati in Italia e a Londra. Nei loro cellulari trovati video sospetti sull'aeroporto del capoluogo pugliese e sul Colosseo. Altre tre persone fermate.
Terrorismo, arrestati due afghani
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Un decreto di fermo nei confronti di due cittadini di nazionalità afghana accusati di terrorismo internazionale è stato eseguito a Bari da Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Ros. Secondo le indagini coordinate dalla Dda di Bari, i fermati progettavano attentati in Italia e in Inghilterra. Altre tre persone sono indagate e sottoposte a fermo. In manette sono finiti il 23enne afghano Hakim Nasiri, accusato di terrorismo internazionale, domiciliato presso il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese, con lo status di protezione sussidiaria riconosciuto il 5 maggio 2016; e il 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, domiciliato presso Borgo Libertà a Cerignola (Foggia), con lo status di protezione umanitaria riconosciuto nel settembre 2011. Le indagini sono partite il 16 dicembre scorso quando i Carabinieri sono intervenuti presso l'Ipercoop di Santa Caterina a Bari per la segnalazione di 4 stranieri sospetti. Uno di loro stava facendo un video del centro commerciale con il cellulare. Dall'analisi dei dati contenuti nel suo telefono, poi sequestrato, gli investigatori hanno trovato anche un video dell'area interna dell'aeroporto di Bari-Palese. Altre immagini registrate a Londra: in particolare il centro commerciale West India Quay, appartamenti, un cinema, un centro benessere, un ristorante e hotel di lusso. Compaiono anche il Circo Massimo e il Colosseo. Secondo la Dda, "l'organizzazione predisponeva, mediante la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video), attentati terroristici presso aeroporti, porti, mezzi delle forze dell'ordine, centri commerciali, alberghi, oltre che altri imprecisati attentati terroristici in Italia e Inghilterra". Immagini di armi, di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere, proseliti e indottrinamenti di matrice islamica radicale, video con tributi ai parenti e amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo sono solo alcuni dei documenti estrapolati dai telefonini degli afghani fermati. "La cellula terroristica - si legge nel provvedimento di fermo - diffondeva l'ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet". Secondo le indagini della Dda di Bari, i fermati farebbero parte di una associazione per delinquere con "finalità di terrorismo internazionale, in Italia e all'estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un'associazione criminale, costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sovranazionale di matrice confessionale, funzionalmente collegata all'organizzazione terroristica internazionale denominata Daesh, all'emirato Islamico dell'Afghanistan e di Al Qaeda". Gli indagati avrebbero dato infatti - secondo l'accusa - "sostegno a soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell'ambito di paesi stranieri, ed in particolare in Iraq e Afghanistan con modalità di combattimento"
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