Sono molte le cose che si dovranno chiarire. Il terremoto che ha colpito Amatrice e il Centro Italia ha buttato giù tanti edifici che non avrebbero dovuto crollare, o almeno non avrebbero dovuto farlo in questo modo. Dalla scuola su cui si erano effettuati dei lavori al campanile che ha schiacciato una famiglia, dagli edifici pubblici come il municipio o l'ospedale, fino alle singole abitazioni. Ci sarà anche da capire perché fondi messi a disposizione per la messa in sicurezza di palazzi e infrastrutture non siano stati utilizzati. L'inchiesta sarà lunga e difficile. Molti documenti sono sotto le macerie.
"Prima di una possibile inchiesta
sullo storno di fondi pubblici" destinati a lavori su edifici
"dobbiamo acquisire le carte, è il primo passo senza il quale
non si può fare nulla". Lo ha detto il procuratore capo di Rieti
Giuseppe Saieva uscendo dal tribunale accompagnato dal pubblico
ministero Cristina Cambi.
"Nell'inchiesta avremo probabilmente una mole imponente di
materiale, un mare di carte, e dovremo distribuire bene le
forze. Per ora cinque pm sono sufficienti, poi vedremo - ha
aggiunto - il terremoto è un fatto talmente sconvolgente che
nessun ufficio ha mai avuto a che fare con qualcosa del genere.
Ci dovremo inoltre coordinare con la procura di Ascoli, che ha aperto
un'inchiesta sul fronte marchigiano delle vittime e dei danni
provocati dal sisma".
Sarà la Guardia di
Finanza a svolgere i primi accertamenti dell'inchiesta sui
crolli di edifici pubblici e privati nella cittadina simbolo del
sisma. Le Fiamme gialle, secondo quanto si apprende, hanno
concordato un cronoprogramma con la procura: prima effettueranno
verifiche a campione sugli edifici crollati per appurare la
qualità dei materiali usati; inoltre verrà acquisita la
documentazione degli immobili. Al termine delle ricerche dei
corpi ancora sotto le macerie i vigili del fuoco forniranno una
mappatura degli edifici crollati.
La prima fase dell'inchiesta si concentrerà sui fondi degli
appalti pubblici per ristrutturare ospedali, chiese, scuole,
municipi e caserme dei carabinieri. Poi si passerà ai privati
per verificare se ci siano stati degli abusi negli interventi
per mettere a norma o in regola con le prescrizioni anti
sismiche le case.