martedì 7 luglio 2015
Commozione per i morti recuperati nei fondali al largo della Libia, dove il 18 aprile è affondato un peschereccio.
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"Un momento commovente e significativo". Lo ha detto l'arcivescovo metropolita di Catania Salvatore Gristina ai funerali dei 13 migranti morti recuperati nei fondali al largo della Libia, dove il 18 aprile è affondato un peschereccio, con centinaia di vittime di cui ancora continuano le ricerche . "Abbiamo ricordato queste 13 persone e i fratelli e le sorelle che, in quest'ultimo periodo e nella tragedia in cui hanno perso la vita. La gente - ha aggiunto - ci interpella circa la nostra umanità e circa quei sentimenti che devono sempre più caratterizzarci, come la solidarietà. Sempre con più sensibilità dobbiamo farci carico di queste vicende. Nessuno, nè persona, nè istituzione può tirarsi indietro: tutti siamo impegnati. Oggi abbiamo pregato e con la preghiera non è evasione, ma la preghiera è innanzitutto ricordare tutti i fratelli e le sorelle che hanno trovato la morte in queste condizioni. La preghiera significa anche l'umile consapevolezza che si tratta di un grande problema è che abbiamo bisogno di lavorare tutti uniti". Catania, ha concluso, "ha voluto esprimere tutta questa realtà anche se il contesto certamente è quello del dolore, ma dobbiamo sempre più muoverci verso questi sentieri di umanità e di solidarietà". Il rito si è svolto a Palazzo dei Chierici, dove musulmani, coopti e cristiani hanno pregato insieme. Le salme, recuperate dalla Marina Militare, sono giunte la settimana scorsa nel capoluogo etneo. Le vittime, tutte verosimilmente nordafricane, di sesso maschile e di un'età compresa tra i 23 ed i 30 anni, non sono state ancora identificate ma durante gli accertamenti tecnico legali sono stati prelevati tessuti per ricostruire il Dna. Le bare su indicazione del Prefetto sono state prelevate da un'azienda confiscata alla mafia. "Sono persone che hanno inseguito un sogno - ha detto il sindaco Enzo Bianco - una speranza e io penso che davanti a queste tragedie tutto il resto, le polemiche politiche, facciano rabbrividire. Abbiamo voluto compiere un gesto di umanità e Catania non si tira indietro. Noi li seppelliremo nel nostro cimitero. La città di Catania rivolge unomaggio a queste persone e alle molte altre di cui non recuperemo maii corpi, che hanno lasciato la loro terra per inseguire un sogno che si è infranto dopo mille sofferenze ma che credo sia dovere di un continente come l'Europa di grande civilta non dimenticare".
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