mercoledì 19 dicembre 2012
​Il Parlamento, su proposta del Pdl, cede ai potenti sostenitori dell'azzardo e dà il via libera agli appalti per le nuove strutture. I gestori dei giochi frenano: impossibile, non esistono i regolamenti.
Vergogna di Marco Tarquinio
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UNa mano di poker in piena regola: la «coppia d’assi», il «bluff», i giocatori che pensano a un «rilancio» e quelli che pronunciando un «vedo» dicono che non si può aspettare oltre. Se non fosse il Senato della Repubblica sembrerebbe un saloon  alla spaghetti western.A sorpresa la «coppia d’assi», i senatori del Pdl Gilberto Tommaso Pichetto Fratin e Anna Cinzia Bonfrisco, hanno fatto approvare in piena notte un subemendamento per accelerare i tempi del "poker live", quello che si potrà giocare "dal vivo", l’uno contro l’altro, seduti ad un tavolo, scommettendo denaro vero su cui lo Stato ci farà una modesta cresta del 4,5%.Una mossa, quella della commissione Bilancio, che sconfessa quanto aveva dichiarato proprio ad Avvenire il direttore generale dei Monopoli di Stato: «Non ci saranno sale da poker. Né una né mille. La legge le prevede fin dal 2009 – aveva detto Luigi Magistro il 7 dicembre –, ma mancano i regolamenti attuativi e poi ci sono una serie di problemi da risolvere. Non credo che ciò avverrà nel giro di pochi mesi e men che meno in tempo per il decreto Milleproroghe». I Monopoli e l’interessato non commentano l’inattesa decisione politica. I contenuti e le intenzioni espresse in quell’intervista vengono però confermati «parola per parola». Come dire che in fondo i Monopoli sono solo il braccio operativo del governo e non possono di certo agire in proprio.Nella sua seduta di ieri mattina la commissione del Senato ha approvato l’emendamento Milleproroghe, tenendo conto della bocciatura e delle approvazioni dei subemendamenti che ci sono state nella seduta notturna, quando sul gioco d’azzardo è stata scritta una pagina che le lobby delle scommesse certamente incorniceranno. Slittano a giugno 2013 le norme sui limiti alla pubblicità dei giochi e alla cartellonistica previste dal decreto del ministro della Sanità Balduzzi. E precipita in coda alle urgenze anche l’emanazione delle norme per prevenire e curare le ludopatie. Nessuna proroga, invece, per il bando sul "poker live".A sentire tecnici e politici, l’urgenza sarebbe stata voluta dalla ragioneria del ministero dell’Economia. Se i gestori sbandierano la possibilità di poter offrire, inaugurando mille nuove sale, almeno 25mila posti di lavoro, i contabili dell’Erario sperano invece di portare in cassa altri quattrini, magari dirottando le emorragie di euro dei circoli privati (illegali, ma su cui da sempre si chiude un occhio) ai tavoli dei concessionari pubblici.Al momento in cui la notizia ha preso a circolare, perfino uno dei relatori del "Milleproroghe" sembrava all’oscuro di quanto capitato nella notte. Poi, dopo alcune verifiche, il senatore Paolo Tancredi (Pdl) ha confermato «che in effetti le cose stanno così, nel senso che non è stata consentita la proroga a giugno». In teoria, dunque, si dovrebbe partire tra meno di due settimane. Ma per varare la gara d’appalto per la concessione delle licenze occorre un regolamento attuativo. «Immaginare di poter offrire da un giorno all’altro un nuovo gioco – aveva detto Magistro –, nel quale i concorrenti non si misurano con una macchina, ma tra di loro attorno ad un tavolo, non è una cosa semplice. Si tratta di una situazione complicata da gestire». Perciò difficile da realizzare «nel giro di pochi mesi». Possibile che i fautori del "poker subito" non ci abbiano pensato? «A meno che – suggerisce maliziosamente una fonte del ministero dell’Economia – non siano i biscazzieri a tirar fuori dal cassetto qualche proposta già pronta all’uso e da far approvare nottetempo».Chissà se votando il subemendamento i senatori hanno pensato alle ricadute sociali. Il poker, per dirla con l’umorista francese Philippe Bouvard, in un certo senso è un modo per non pensare alla crisi: «Consente di dimenticare tutto, compreso il fatto che non possiamo permetterci di giocare».

TABLET E SMARTPHONE COME CASINÒ La tecnologia fa viaggiare il gioco d’azzardo. Tra scommesse, poker, bingo e casinò virtuali (ma con soldi reali), Agipronews ha contato già 52 tra «app» e siti per il gioco su smartphone e tablet, con una crescita del 79% rispetto a dieci mesi fa. Gli operatori del gioco online (che a fine 2012 potrebbe chiudere con un movimento da 15 miliardi di euro), secondo uno studio pubblicato dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, sono scesi in campo in maniera decisa negli ultimi mesi, preparandosi al boom nelle vendite dei prodotti tecnologici previsto per le feste di Natale. Sarà il primo rush verso una crescita a lungo termine che porterà i dispositivi mobili dai 35 milioni di oggi ai 61 del 2015. Secondo l’indagine, il mercato dell’ «m-gambling» (vengono chiamati così poker e casinò sui dispositivi mobili) in Italia «ha indubbiamente delle potenzialità molto significative ancora inespresse». Si svilupperanno sempre di più le scommesse sportive, soprattutto nella versione "live" (in cui si punta su avvenimenti in corso di svolgimento), che già rappresenta l’offerta più numerosa del settore. Allo stadio, al pub o sul divano si scommette sul prossimo gol con un colpo di dita. Si gioca – e si perde – alla massima velocità.

LE SLOT SUPERANO LE ROULETTETra i giochi online, primo posto per le slot machine: vengono scelte nel 50% dei casi, con punte del 58% a Napoli. Secondo i dati di NetBetCasino, a Milano si punta molto anche sulla roulette. Nel centro-sud si preferisce invece il poker. Cambiando l’ordine dei giochi, il risultato non muta: a vincere è il banco. «Per il 2013 prevediamo una spesa effettiva intorno ai 300 milioni di euro nel solo comparto dei casinò online, dei quali circa 200 milioni prevediamo possano provenire proprio dalle slot machine – sostengono gli analisti del portale leader in Italia per i casinò online –. Questo è il primo Natale in cui gli italiani hanno la possibilità di giocare da casa alle slot machine e i giocatori dimostrano una particolare predilezione proprio per questo gioco autorizzato da appena due settimane». I dati diffusi con LivePartners, società che promuove e gestisce a livello mondiale alcuni dei più grandi marchi nel settore dei giochi su Internet, parlano di un raddoppio del numero di giocatori online. Un boom che Kenny Ibgui, amministratore delegato di Bpg, società proprietaria di NetBetCasino.it, definisce «certamente positivo», arrivando a sostenere che «l’introduzione delle slot machine online sta avendo un effetto positivo sull’economia, redistribuendo oltretutto come premi ai giocatori il 97% degli incassi». Meno di quanto giocato, ovviamente.​

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