venerdì 26 dicembre 2014
A Santa Maria in Trastevere l'ormai tradizionale del pranzo con i poveri, organizzato dalla comunità di Sant'Egidio, che ha ospitato 410 persone bisognose, italiani e stranieri.
COMMENTA E CONDIVIDI
Lasagne al forno, polpettone, purea e lenticchie ma anche panettone e pandoro. E, come ogni festa che si rispetti, spumante e regali. A Santa Maria in Trastevere è andata in scena la trentatreesima edizione del pranzo con i poveri, organizzato dalla comunità di Sant'Egidio che ha ospitato 410 persone bisognose. "Da qualche anno ho una casa - dice Antonio, senzatetto per 15 anni - ma anche oggi non rinuncio a venire qui da quelli che considero la mia famiglia". I bambini nigeriani sono i più belli ed eleganti: i loro genitori li hanno vestiti con abiti tradizionali e loro si fanno ammirare dalle decine di volontari che hanno servito ai tavoli. "Siamo qui - ha detto il parroco don Marco Gnavi - per far esplodere la nostra gioia, come ha detto il Papa c'è bisogno di tenerezza". Ai tavoli erano presenti il fondatore della comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, il presidente Marco Impagliazzo e lo storico ex parroco, oggi vescovo, don Matteo e il sindaco di Roma Ignazio Marino. Tanti anche i rifugiati politici e i richiedenti asilo seduti al tavolo che in questi mesi stanno cercando di imparare l'italiano. A servire ai tavoli, come tutti gli anni, anche il presentatore Flavio Insinna. "Bisogna fare di più e bisogna farlo adesso - ha detto - bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di aiutare chi ha di meno".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: