mercoledì 25 giugno 2014
​​La giunta Pisapia grazie al nuovo regolamento edilizio riesce a bloccare le nuove aperture che non rispettano le distanze dagli obiettivi sensibili.
Così la 'ndrangheta regna sull'azzardo VAI AL DOSSIER
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​Otto sale gioco chiuse, alcune ancora prima di aprire, in un mese. A Milano la giunta Pisapia dichiara guerra al gioco d'azzardo e con un lavoro certosino degli uffici riesce ad impedire il proliferare di queste attività muovendosi sullo scivoloso terreno dell'assenza di norme nazionali. E' di oggi la notizia di tre nuovi stop: in due casi si trattava di ex filiali di banca chiuse e all'improvviso ricoperte da insegne con il marchio "Sisal Match Point", una terza sala, già in attività, è stata invece posta sotto sequestro dalla Polizia locale in quanto era priva di autorizzazione del Questore. Salgono così a otto i locali già fermati da Palazzo Marino. Oltre a corso Indipendenza 6, viale Corsica 64 e via De Conti 6, lo stop ha riguardato anche corso Garibaldi 49, via Bugatti 9, piazza Bolivar 4, via Padova 79 e, la sala scommesse di corso Vercelli-via Cimarosa 4 (al centro di una dura battaglia da parte dei residenti), su cui Palazzo Marino ha ottenuto nei giorni scorsi due importanti vittorie: la prima al Consiglio di Stato, che ha ridato efficacia all'ordinanza sindacale di sospensione dell'attività per almeno sei mesi, la seconda al Tar Lombardia, che ha confermato il provvedimento comunale di annullamento dei titoli edilizi e, quindi, della diffida ad aprire. "Il modello Milano contro il gioco d'azzardo funziona, fuori e dentro le sedi giudiziarie - ha spiegato la vicesindaco con delega all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris - e questi nuovi provvedimenti ne sono l'ulteriore dimostrazione. Impediamo ovunque e con ogni mezzo a nostra disposizione l'apertura di nuovi locali, cominciando dalle periferie verso il centro, grazie all'impegno degli uffici che lottano contro il tempo per bloccare preventivamente le aperture". Lo stop è legato al nuovo regolamento edilizio ancora in via di approvazione. Il Comune ha scelto la linea dura, obbligando i proprietari a dichiarare espressamente le attività come le sale gioco e scommesse e il rispetto delle distanze dai luoghi sensibili. Il nuovo regolamento contiene un articolo che disciplina i casi di divieto di apertura delle sale scommesse. E sopperisce così ad alcune lacune della legge regionale contro l'azzardo. "A Milano sta funzionando il lavoro di squadra tra l'amministrazione centrale, le zone e la Polizia locale - ha detto l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli -. Siamo tutti uniti da un unico grande obiettivo: usare le armi della legalità per combattere il gioco d'azzardo e tutelare i cittadini". Per le sale di corso Indipendenza 6 e viale Corsica 64 (quest'ultima a pochi metri da una chiesa e da un oratorio), i provvedimenti dell'assessorato all'Urbanistica evidenziano che "dalle segnalazioni pervenute e dalle verifiche svolte, emerge la possibile prossima apertura di una nuova sala giochi nell'immobile, al posto di una filiale bancaria precedentemente insediata". Viene sottolineato che "non è dimostrato il rispetto della distanza dai luoghi sensibili" e che "non risultano presentate comunicazioni inerenti una qualsiasi attività edilizia, verosimilmente necessaria e propedeutica all'istallazione di nuova funzione".
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