giovedì 9 giugno 2016
​Un centinaio di migranti ha manifestato accusando di razzismo i carabinieri: un giovane del Mali ha aggredito un Cc ed è stato colpito a morte. Per il procuratore di Palmi si tratta di legittima difesa. Reportage dalla tendopoli (Antonio M. Mira)
27enne ucciso, a Rosarno scoppia la protesta
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​Un centinaio di migranti è sceso in piazza per le strade di San Ferdinando per protestare dopo l'episodio di ieri nel corso del quale un carabiniere ha ucciso un giovane del Mali che lo aveva aggredito e ferito con un coltello. Tra i manifestanti c'è rabbia e tensione, ma al momento non si registrano episodi di violenza. I migranti scandiscono slogan contro i carabinieri, definendoli "razzisti" , gridano anche "Italia razzista" ed espongono cartelli dello stesso tenore. Gli immigrati che stanno attuando la manifestazione si stanno recando davanti la sede del Comune. Sono presenti agenti di Polizia in borghese che stanno controllando l'evolversi della protesta. Il giovane rimasto ucciso ieri mattina ha colpito un carabiniere con una coltellata al volto. Poi, nonostante i tentativi di riportarlo alla calma, ha aggredito nuovamente lo stesso militare che ha estratto la pistola d'ordinanza ed ha sparato un colpo di pistola mortale. Teatro della tragedia costata la vita al 27 del Mali, Sekine Traore, la tendopoli di San Ferdinando che nel periodo della raccolta delle arance arriva ad ospitare più di un migliaio di extracomunitari in cerca di lavoro ed adesso circa 500.    Sulla dinamica del fatto, il procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza, intervenuto sul posto, non ha dubbi: si delinea la legittima difesa da parte del militare che comunque, a sua tutela in vista dell'effettuazione dell'autopsia, sarà iscritto nel registro degli indagati. Il militare è stato medicato con cinque punti di sutura, mentre due suoi colleghi e due poliziotti hanno avuto solo lievi contusioni. Tutto è cominciato di prima mattina all'interno di una tenda. Traore, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori dopo avere sentito gli immigrati presenti al fatto, ha aggredito due ospiti della struttura, ferendone uno ad un braccio con un coltello da cucina, per una lite banale o, più probabilmente, in un tentativo di rapina. Sono stati gli altri immigrati, spaventati, a chiamare i carabinieri. Quando i primi due militari sono giunti sul posto hanno trovato Traore in evidente stato di alterazione psicofisica. Hanno cercato di parlare con lui, di calmarlo, ma il giovane, per tutta risposta, ha menato fendenti alle pareti della tenda. Poi, quando sono giunte altre due pattuglie, una dell'Arma ed una della Polizia, ha cominciato a lanciare sassi contro militari ed agenti. Improvvisamente la tragedia. Traore si è scagliato contro un militare ferendolo al volto, all'altezza dell'occhio destro. L'uomo è stato momentaneamente allontanato dagli altri militari e dagli agenti, ma poi è tornato ad aggredire il carabiniere cercando di colpirlo un'altra volta. Il militare, a quel punto, ha estratto l'arma ed ha fatto fuoco colpendo Traore all'addome. L'uomo è stato subito soccorso e trasportato nell'ospedale di Polistena dove, però, è morto dopo alcune ore.    Solidarietà al carabiniere è stata espressa da vari esponenti politici, da Matteo Salvini a Ignazio La Russa a Giorgia Meloni, mentre il sindaco di Rosarno - che dista pochi chilometri da San Ferdinando - Giuseppe Idà, ha chiesto l'intervento del premier Renzi e del ministro Alfano: "il problema è nazionale e noi, da soli, non ce la facciamo".
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