giovedì 10 marzo 2016
​Da Strasburgo invito al governo del Cairo a fornire le informazioni necessarie per un indagine e fare chiarezza. Ma anche un richiamo ai diritti umani violati. Intanto la magistratura egiziana apre alla collaborazione con quella italiana. 
Parlamento Ue all'Egitto: verità su Regeni
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Anche l'Europa vuole la verità sull'omicidio di Giulio Regeni, il giovane studioso italiano rapito, torturato e ucciso al Cairo. E sotto "indagine" finisce il governo egiziano. Il Parlamento europeo chiede che l' Egitto fornisca alle autorità italiane "tutti i documenti necessari e le informazioni" per stabilire la verità sul caso Regeni ucciso al Cairo. È quanto si chiede in una risoluzione approvata oggi a Strasburgo a stragrande maggioranza, con 588 voti a favore.  I deputati europei chiedono alle autorità egiziane di "fornire alle autorità italiane tutte le informazioni e tutti i documenti necessari per consentire lo svolgimento di indagini congiunte rapide, trasparenti e imparziali sul caso Regeni" e invitano il Capo della politica estera Ue Federica Mogherini a "intrattenere scambi regolari con i difensori dei diritti umani" e garantire sostegno ai detenuti e altri soggetti a rischio. Il servizio diplomatico della Ue (il Servizio europeo per l'azione esterna - Seae) e gli Stati membri sono invitati a sollevare con il governo egiziano la questione delle sparizioni forzate e del ricorso abituale alla tortura e a definire, in stretta consultazione con il Parlamento europeo, una tabella di marcia sulle misure concrete che le autorità egiziane dovranno adottare per migliorare la situazione dei diritti umani nel Paese. Infine, i deputati europei chiedono ai Paesi Ue di sospendere la vendita di apparecchiature di sorveglianza qualora sia dimostrato che tali apparecchiature siano utilizzate per violare i diritti umani. Intanto, dopo le tante pressioni, gli inquirenti italiani che indagano sull'omicidio di Giulio Regeni sono stati invitati al Cairo al fine di essere informati "degli ultimi sviluppi investigativi relativi alla morte" del ricercatore universitario. Lo ha detto il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone. Nell'accogliere l'invito, il procuratore ha annunciato che l'incontro "sarà organizzato a breve".
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