Anche
l'Europa vuole la verità sull'omicidio di Giulio Regeni, il giovane studioso italiano rapito, torturato e ucciso al Cairo. E sotto "indagine" finisce il governo egiziano.
Il Parlamento europeo chiede che l'
Egitto fornisca alle autorità italiane "tutti i documenti necessari e le informazioni" per stabilire la verità sul caso Regeni ucciso al
Cairo. È quanto si chiede in una risoluzione approvata oggi a
Strasburgo a stragrande maggioranza, con 588 voti a favore.
I deputati europei chiedono alle autorità egiziane di "fornire alle autorità italiane tutte le informazioni e tutti i documenti necessari per consentire lo
svolgimento di indagini congiunte rapide, trasparenti e imparziali sul caso
Regeni" e invitano il Capo della politica estera Ue
Federica Mogherini a "intrattenere scambi regolari con i difensori dei
diritti umani" e garantire sostegno ai detenuti e altri soggetti a rischio.
Il servizio diplomatico della Ue (il Servizio europeo per
l'azione esterna - Seae) e gli Stati membri sono invitati a
sollevare con il governo egiziano la questione delle
sparizioni
forzate e del ricorso abituale alla
tortura e a definire, in
stretta consultazione con il Parlamento europeo, una tabella di
marcia sulle misure concrete che le autorità egiziane dovranno
adottare per migliorare la situazione dei diritti umani nel
Paese.
Infine, i deputati europei chiedono ai Paesi Ue di
sospendere la vendita di apparecchiature di sorveglianza qualora
sia dimostrato che tali apparecchiature siano utilizzate per
violare i diritti umani.
Intanto, dopo le tante pressioni, gli
inquirenti italiani che indagano
sull'omicidio di Giulio Regeni sono stati
invitati al Cairo al
fine di essere informati "degli ultimi sviluppi investigativi
relativi alla morte" del ricercatore universitario. Lo ha detto
il procuratore capo di Roma
Giuseppe Pignatone. Nell'accogliere
l'invito, il procuratore ha annunciato che l'incontro "sarà
organizzato a breve".