martedì 11 dicembre 2012
​Presentata la relazione sullo stato del Paese. Napolitano: il Sistema sanitario nazionale va rinnovato, chi ha maggiore possibilità di contribuzione dovrebbe pagare di più.
COMMENTA E CONDIVIDI

ll Sistema sanitario nazionale «è un titolo di civiltà per il nostro Paese» e «va rinnovato con una soluzione attenta degli interventi» ma certamente «chi ha maggiore possibilità di contribuzione» dovrebbe pagare di più, tenendo conto della «sua effettiva capacità di reddito». È quanto ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano intervenendo alla presentazione della Relazione sullo stato sanitario del Paese 2011. «Il disegno del servizio sanitario nazionale è andato al di là del dettato dell'articolo 32 della Costituzione quando si dice che bisogna prestare cure gratuite agli indigenti si dice qualcosa al di là della quale è andatal'istituzione del servizio sanitario nazionale che ha fatto del nostro paese uno tra i più avanzati - ha detto Napolitano -. Bisogna non regredire e non abbandonare quella scelta che è un titolo di civiltà del nostro paese, ma bisogna saper intervenitre in modo puntuale e con grande attenzione selettiva».

Alla presentazione del Rapporto è intervenuto anche il ministro della Salute, Renato Balduzzi. «Tutti decisori, professionisti e cittadini devono capire che ciò che si vuol fare non è tagliare, ma ristrutturare, mettendo meglio insieme territorio e ospedali - ha spiegato -. La riduzione dei posti letto non è una riduzione di servizi ma serve per migliorare il sistema complessivo». Complessivamente, ha aggiunto Balduzzi, «il Paese è in buono stato». I numeri 2011 rispetto al 2010 mostrano uno stato di salute che, comparato a quello di altri paesi europei «dà speranza per il futuro dell'Italia. Ma si tratta di prestare attenzione non solo ai dati sanitari ma anche ad altri fattori che determinano la salute». Restano infatti profili problematici «che riguardano problemi ambientali, stili di vita e abitudini alimentari».

Azzardo e altre dipendenzeAlcol, sostanze e gioco d'azzardo: sono queste le “dipendenze” degli italiani. Circa un milione e 300 mila giovani fra gli 11 e i 25 anni sono a rischio per il consumo di alcol fuori pasto o di binge drinking (le "abbuffate" alcoliche); più di 3 milioni di anziani non si attengono alla moderazione del modello mediterraneo e circa 390mila minori non rispettano la prescrizione di totale astensione dal consumo alcolico.
E' quanto emerge dalla Relazione sullo Stato Sanitario del Paese. Nel capitolo delle sostanze di abuso, nel2010 sono state rilevate le attività di 486 Servizi pubblici per le dipendenze, su 525 attivi (92,6 %). Risultano essere stati presi in carico 177.227 pazienti.La sostanza d'abuso per cui la richiesta di trattamento è più diffusa è l'eroina (70,1% dei pazienti), seguita dalla cocaina (15,2%) e dai cannabinoidi (9,2% ). Ed i ludopatici, nuova categoria di malati di gioco d'azzardo, sono stimanti in circa 700.000, di cui 300.000 quelli patologici. Nel 2011 limitatamente alle Regioni/Province Autonome che hanno trasmesso i dati, sono risultati in trattamento per gioco d'azzardo patologico 4.687 persone,  82% maschi.
Inquinamento e mortalità
La mortalità nelle vicinanze dei siti inquinati del nostro paese è superiore a quella attesa. «Lo stato di salute della popolazione residente in prossimità dei SIN (siti di interesse nazionale per le bonifiche) è menofavorevole di quello della popolazione di riferimento regionale», si legge nella Relazione sullo Stato sanitario del paese del Ministero della Salute, presentato questa mattina a Roma. In base ai dati del progetto Sentieri, riportato nella Relazione e che ha analizzato 44 dei 57 SIN compresi al 2010 nel "Programma nazionale di bonifica", che coincidono con i maggiori agglomerati industriali nazionali, la mortalità della popolazione residente nelle zone limitrofe ai SIN supera l'atteso con 2.439 decessi in eccesso per gli uomini e 1.069 decessi in eccesso per le donne.
Nell'analisi di tutte le cause di morte, si legge nella Relazione, si osserva sovramortalità: il totale dei decessi, per uomini e donne, è di 403.692, in eccesso, rispetto all'atteso, di 9.969 casi, con una media di oltre 1200 casi annui. La quasi totalità dei decessi in eccesso, inoltre, si osserva nei SIN del Centro-Sud. I risultati forniscono dunque, prosegue il rapporto del ministero della Salute, un'ulteriore indicazione della necessità di promuovere e realizzare efficaci azioni di bonifica dei SIN e comunque di minimizzare le sorgenti di contaminazione, o, nel caso dei siti industriali in attività, di ridurre significativamente le emissioni industriali, al fine di limitare quanto più possibile le ricadute sulla salute dell'esposizione ad inquinanti ambientali. "L'inquinamento ambientale e i siti di interesse nazionale (SIN) - ha commentato il ministro della Salute, Renato Balduzzi - sono oggetto ormai da molto tempo di monitoraggi e interventi che sono stati mappati da ormai dodici anni. Si tratta - ha concluso - di siti di interesse nazionale dove è più forte l'inquinamento ambientale".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: