venerdì 17 aprile 2015
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La polizia di Ragusa ha arrestato un cittadino tunisino di 32 anni, riconosciuto come il comandante di un peschereccio che ha trasportato 300 migranti. Il 15 aprile verso le 19.30 la nave Michele Fiorillo CP 904 della guardia costiera in acque internazionali ha raggiunto un barcone di colore blu lungo circa 15 metri con a bordo 301 persone e li ha soccorsi portandoli a bordo. I migranti, tra cui 23 bambini e 43 donne, provengono da Eritrea, Siria, Etiopia, Nigeria, Somalia. La nave si è poi diretta al porto di Pozzallo, dove è arrivata alle 18 di ieri, per lo sbarco. I migranti del peschereccio sono stati portati al Centro di primo soccorso e accoglienza di Pozzallo in attesa del trasferimento. Nel 2015 sono 17 gli scafisti fermati a seguito degli sbarchi in provincia di Ragusa, mentre lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti. Il comandante, inizialmente molto risentito per il tradimento dei suoi connazionali, ha poi ammesso la propria responsabilità. I tunisini ingaggiati dai gruppi criminali libici percepiscono mediamente 3000 dollari, elemento però negato dallo scafista, per condurre l'imbarcazione, che frutta agli organizzatori mediamente 1.800 dollari a passeggero, in questo caso complessivamente oltre mezzo milione di dollari (540.000). Lo scafista ha provato a nascondersi tra un gruppo di giovani provenienti dal maghreb, che però lo hanno denunciato. "Mi avete tradito fratelli", ha detto in arabo dopo essere stato ammanettato. Le operazioni per individuarlo sono iniziate direttamente sulla nave, per evitare che i testimoni una volta a terra venissero presi dalla paura, e sono durate poche ore. Ascoltati altri tunisini, che avevano pagato per viaggiare quasi 1.500 dollari, e tutti gli altri migranti, è emerso che lo scafista aveva fatto tutto da solo. Il viaggio è durato poco meno di 6 ore dato che il peschereccio è stato soccorso a 40 miglia dalle coste libiche.
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