mercoledì 29 giugno 2016
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Emozionati, tesi, nient’affatto… impauriti. Per il debutto sul palcoscenico del teatro Argentina di Roma, martedì sera (per la Giornata nazionale del rifugiato), i ragazzi del “Centro di accoglienza richiedenti asilo” a Castelnuovo di Porto hanno mantenuto la calma. Forse perché davvero felici: “Mi sentivo solo, prima di iniziare questa avventura teatrale – spiega uno di loro -, adesso mi sento come a casa, come nel mio Paese”. E un altro: “Sì, mi sentivo anche io come lui, solo. Ora sento la famiglia con me, sono troppo contento di fare questo spettacolo”. Hanno messo in scena “Respiro”, spettacolo teatrale ideato e diretto dal regista Riccardo Vannuccini, e sponsorizzato fra gli altri dalla Cooperativa sociale Auxilium, che gestisce il Cara di Castelnuovo.
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I testi sono tratti da brani di Shakespeare, Bachmann, Eliot, Eschilo, Omero e vogliono riaccendere l’attenzione sul dramma dell’immigrazione. Così che questi giovani attori provenienti da terre devastate dall’odio e dalle violenze diventino segno del riscatto umano e sociale sempre possibile per ciascuno di noi. “È una bella soddisfazione vederli sul palcoscenico e nel cartellone di un teatro prestigioso come l’Argentina, è commovente – dice Angelo Chiorazzo, fondatore della Cooperativa Auxilium -, significa che hanno trovato un luogo che li ha accolti e persone che sono riuscite a farli sentire sempre più integrati”. I ragazzi sono stati guidati da Riccardo Vannuccini, regista dello spettacolo: “Non c’è tanto un pedagogo che spiega delle cose, c’è il capitano di una squadra con la quale andiamo a fare una partita che vogliamo vincere e a quel punto ci siamo mischiati come si mischiano i fili di un tessuto…”.
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