martedì 22 aprile 2014
​Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, fa il punto sul fenomeno che interessa anche l'autostrada che porta al traforo del Monte Bianco: situazione ipermonitorata, sicurezza garantita, fenomeno complicato.
Frana di Courmayeur, tempi imprevedibili
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"Il messaggio che deve partire è che Courmayeur non è off limits perché la frana è iper monitorata e si può venire qui in estrema sicurezza". Lo ha detto il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, nella conferenza stampa sulla frana del Monte di La Saxe. La sicurezza appare certa, quindi. Meno certa è invece la tempistica. "Nessuna persona dotata di buon senso può stabilire tempistiche, modalità e quantitativi, nessuno sa quando la frana si disgaggerà completamente". Ha aggiunto il capo della protezione civile Franco Gabrielli. Per quanto riguarda le 80 persone evacuate dal villaggio di La Palud, sottostante il Monte di La Saxe, Gabrielli ha annunciato "la possibilità di un rientro in base all'evoluzione dei movimenti della frana, ai residenti sarà consentito un ritorno progressivo alla normalità tenendo presente però che i conti devono essere fatti con l'oste e cioè con la frana". Quella del Monte di La Saxe, ha precisato, "è una frana complicata, non solo per le centinaia di migliaia di metri cubi che a breve si disgaggeranno, ma soprattutto per una paleo frana di circa 8-9 milioni di metri cubi che sta interessando questa zona da 15 anni". "È una delle frane più monitorate d'Italia - ha aggiunto Gabrielli - e al di là del fatto che insiste su un piccolo aggregato urbano, essa può avere complicazioni anche sulle comunicazioni europee perchè siamo a ridosso dell'imbocco del traforo del Monte Bianco e basterebbe un crollo intermedio per bloccare la viabilità internazionale per chissà quanto tempo. "Nel nostro paese sono stati censiti 480 mila sistemi franosi ma considerando che non tutti i fenomeni sono stati censiti il dato di riferimento è quello di due milioni di sistemi franosi, di questi un centinaio del tipo della frana di La Saxe". Ha infine detto il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. "Secondo alcuni studi - ha aggiunto - per mettere in sicurezza il territorio italiano dal punto di vista idrogeologico sarebbero necessari 40 miliardi di euro e credo che la cifra sia stata calcolata per difetto".
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