Il
ministero dell'Interno vara il piano per una
ripartizione "equilibrata" di
richiedenti asilo in tutti i
Comuni italiani: si parla di una media di 2,5 ogni mille abitanti, che scendono a 1,5 per i 15 Comuni metropolitani.
L'Anci pone le sue condizioni, chiedendo di evitare che i
migranti vengano "paracadutati" dal prefetto sul territorio di
un comune all'insaputa del sindaco.
Il piano è stato discusso al Viminale in una riunione
presieduta dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, cui hanno
partecipato - tra gli altri - il presidente dell'Anci, Piero
Fassino, il capo della Polizia, Franco Gabrielli ed il capo
Dipartimento libertà civili ed immigrazione del ministero, Mario
Morcone.
Sono
151mila i
migranti attualmente ospiti del sistema
d'
accoglienza nazionale, un numero record. La maggior parte
(115mila) è stata sistemata in strutture temporanee ed i
continui sbarchi (superata quota 121mila quest'anno) rendono
sempre più complicata una gestione ordinata del fenomeno. Sono
tanti i sindaci che protestano perché si vedono
“paracadutati” migranti sul loro territorio dai prefetti senza
preavviso. Un malcontento che Fassino ha portato all'attenzione
di Alfano, invocando "un salto di qualità nel sistema di
accoglienza" e ponendo una serie di condizioni al ministro, la
prima delle quali è proprio quella di "non ridurre i sindaci a
meri destinatari di flussi decisi dalle prefetture". L'Anci ha
inoltre chiesto meccanismi incentivanti per i Comuni e la
possibilità di impegnare i migranti in lavori socialmente utili.
La discussione è stata avviata con i responsabili del
ministero, che hanno fatto presente a Fassino la difficoltà di
concertare gli arrivi sul territorio quando sbarcano migliaia di
persone in pochi giorni. Il piano proposto da Alfano, comunque,
prende in considerazione esclusivamente i richiedenti asilo ed i
rifugiati. L'obiettivo, ha sottolineato, "è quello di
strutturare un sistema di accoglienza dei migranti, diffuso
sull'intero territorio nazionale, che garantisca una
ripartizione equilibrata" ed "auspichiamo la condivisione
di tutti i sindaci su questo nuovo sistema", pensato per
rispondere "in maniera flessibile ai fabbisogni di accoglienza
che si potranno registrare nel corso del tempo".
In media si pensa di distribuire 2,5 migranti ogni mille
abitanti, differenziando i Comuni in tre classi: fino a 2.000
abitanti, con più di 2.000 abitanti e le città metropolitane.
Nel primo caso il massimo dei migranti assegnati è 5;
nell'ultimo si scende a 1,5 ogni mille abitanti. Fermo restando
che ogni Comune può chiedere di accogliere più persone di quante
glie ne spetterebbero secondo il modello messo a punto.
Il pilastro del piano, ha sottolineato Alfano, è "l'adesione
volontaria allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti
asilo), da parte dei Comuni, cui viene presentata l'alternativa
tra l'entrare in un sistema ordinario e istituzionale o
assistere al trasferimento di richiedenti asilo sul proprio
territorio, stabilito a livello centrale sulla base di un piano
nazionale di ripartizione". In altre parole, è la posizione del
Viminale, il Comune che non aderisce allo Sprar non potrà
lamentarsi se gli verranno assegnati quote di migranti senza
concertazione.