martedì 13 gennaio 2015
​​Il Parmalento di Strabrugo ha deciso che l'autorizzazione sarà rilasciata dai singoli governi. I ministri Galletti e Martina esultano: grande risultato del semestre italiano.
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Dopo il fallito tentativo di definire una legislazione eruopea nel 2012, il Parlamento di Strasburgo ha stabilito che la decisione se autorizzare o meno sul proprio territorio la coltivazione di prodotti geneticamente modificati (Ogm) sarà lasciata ad ogni singolo governo. Questo l'esito del compromesso raggiunto a Strasburgo che pone fine a anni di stallo sul controverso tema del via libera agli Ogm in Europa. Una legge che però scontenta sia gli ambientalisti (troppo morbida per loro) che le aziende che producono i semi (troppo dura). Coltivati su larghissima scala nelle Americhe e in Asia, in Europa gli ogm sono sempre stati un tema che ha spaccato l'opinione pubblica. Per il ministro dell'Ambiente Galletti che stamattina ha annunciato su twitter l'accordo raggiunto, si tratta di un "grande risultato per l'Italia" e di una "risposta a chi parla di Semestre improduttivo". Soddisfatto anche il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina: "sugli ogm è una vittoria della presidenza italiana, che in barba a quello che dice Salvini, sparando la solita sua propaganda, ha ottenuto su questo importante tema un punto di svolta. Il fatto che ogni paese possa decidere autonomamente se coltivare o meno è un grande fatto di sovranità che noi dobbiamo valorizzare e che sia stata la presidenza italiana a chiudere questo delicato dossier io penso che la dica lunga anche sui successi di questi sei mesi". Plauso anche dalla Coldiretti: "la libertà di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora l'Italia e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento) che si oppongono al biotech nei campi è una ottima chiusura del semestre di presidenza italiano dell'Unione" è quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. 
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