sabato 17 agosto 2013
Mense, ambulatori, centri di accoglienza e dormitori non possono permettersi il lusso di andare in ferie. Come i loro ospiti, che in estate rischiano ancor più del solito di venire abbandonati a loro stessi.
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La carità, qui a Milano, come in ogni estate che si rispetti, ha deciso di non andare in vacanza grazie alla presenza discreta ma costante di un cospicuo esercito di volontari dedito soprattutto all’aiuto dei senza fissa dimora.È il caso dei tanti centri diurni e dormitori aperti nel cuore e nella periferia della città. «Grazie ai volontari – racconta il francescano padre Clemente Moriggi, responsabile della Fondazione Fratelli San Francesco – pur essendo a ranghi ridotti stiamo riuscendo a garantire l’apertura di servizi essenziali per la nostra città come le mense, l’ambulatorio e i nostri centri di accoglienza a cominciare dai dormitori di via Saponaro e via Isonzo».Una radiografia sullo stato di salute dei servizi a favore degli ultimi, quella descritta da padre Moriggi, confermata anche dalle unità mobili, compresa quella della Fondazione San Francesco, la Ronda della Carità e la Croce Rossa Italiana che in questo afoso mese di agosto hanno battuto le strade centrali e periferiche della metropoli meneghina. «In questo mese abbiamo cercato di venire incontro a tutti – racconta uno dei responsabili dell’Unità mobile della Croce Rossa Italiana, Luca Guarnieri – offrendo acqua, té, biscotti, insetticidi, ma anche coperte con le quali permettere ai nostri senza tetto di difendersi dalla sporcizia dell’asfalto». E osserva: «Le zone più monitorate rimangono per le nostre unità mobili soprattutto gli scali ferroviari perché lì vi è il vero ricettacolo di tante miserie ma anche di tanti bisogni».Ma sono aumentati i senza tetto in città? «Come succede ogni anno – ammette sorridendo Guarnieri – molti di loro scelgono per i mesi estivi città o mete più adatte al caldo perché vicine al mare come Genova o Viareggio per poi ritornare in città a settembre...». Chi è riuscito a portare i suoi ospiti, tutti senza fissa dimora, in vacanza in montagna è la Casa di Gastone, gestita dai guanelliani. «Siamo riusciti a fare questo bel regalo ai nostri ospiti – racconta don Leonello Bigelli – e così garantire un po’ di fresco anche a loro».Nonostante molti centri di assistenza chiusi per tutto il mese di agosto, proseguiranno il loro servizio di mensa e di aiuto le Suore missionarie della Carità nel quartiere di Baggio, in via delle Forze Armate. Chi sicuramente per tutto agosto continuerà a garantire con la sua rete di aiuti (e grazie anche ai 2.500 pasti serviti ogni giorno) i senza fissa dimora sarà, come ogni anno, l’Opera San Francesco per i poveri. «Questo agosto è uguale a tanti altri – confida il responsabile, il cappuccino padre Maurizio Annoni – grazie a un sapiente turn over siamo riusciti ad avere un equilibrato numero di volontari anche quest’estate: tra loro tanti universitari, professionisti ma anche vedovi e vedove. Con la fine del Ramadan sono aumentate le richieste di aiuto come i pasti caldi ma dovrebbe rientrare tutto nella norma. La nostra struttura, nonostante i ranghi e i servizi ridotti (come le docce) sta tenendo bene. Speriamo che il resto della città non si dimentichi di questi "invisibili" almeno ad agosto». La carità e l’aiuto disinteressato agli altri insomma qui a Milano sembra non aver preso le ferie.Nordest, tutte le risorse mobilitate per rispondere ai bisogni Le associazioni di Torino: «Poche persone disponibili. Ci prestiamo gli operatori»
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